«E’ questa l’unica e vera bandiera d’Italia, unificata e fatta nazione dalla Corona Sabauda. La presunta vittoria repubblicana non è stata mai dichiarata dalle massime istituzioni dello Stato, né nel 1946 né mai; sfido qualsiasi storico a dimostrare il contrario. Gli imbrogli non si celebrano, né si festeggiano, ma si denunciano, anche 74 anni dopo. Lo dobbiamo alla verità storica».
Così il giornalista Francesco Bottone che questa mattina, come fa ormai ogni anno in occasione del 2 giugno, ha esposto a Schiavi di Abruzzo il tricolore sabaudo, «in segno di protesta contro la retorica repubblicana, sulla cui nascita, più della volontà popolare e della legalità, pesarono le giacobine impazienze di Togliatti e Romita. Quello della repubblica fu un parto assistito, un colossale raggiro che va avanti da 74 anni».
Bottone ha sostenuto la sua tesi di laurea in Scienze politiche sul tema del passaggio istituzionale e, negli anni scorsi, ha pubblicato un saggio storico-giuridico sulle vicende del referendum del 2 giugno ’46. Il testo, dal titolo “La fine della monarchia in Italia. Il referendum istituzionale del 2 giugno 1946“, Marco Editore, fu particolarmente apprezzato dall’allora segretario nazionale dell’UMI (Unione Monarchica Italiana), Sergio Boschiero e venne presentato al Circolo della Stampa a Milano.
Adolfo Corropoli