AGNONE. Che fine hanno fatto i 31mila euro destinati alla canalizzazione del vallone Rivo? E’ questa la domanda che i residenti del rione Maiella pongono al commissario prefettizio Giuseppina Ferri. Nei giorni scorsi la Ferri è stata destinataria di una petizione di firme che chiede l’immediata partenza delle opere per bonificare l’area. Da anni i residenti lamentano cattivi odori provenienti dal vallone che raccoglie le acque reflue oltre alla presenza di ratti, serpenti e insetti che con la stagione estiva potrebbero proliferare.
Il vallone Rivo scorre a pochi metri da numerose abitazioni e ad una strada, via Monsignor Pascucci, transitata quotidianamente da bambini e dagli amanti delle passeggiate. Nel corso degli ultimi anni sono state diverse le segnalazioni agli organi preposti con tanto di video e foto che testimoniano il livello insalubre del vallone dove spesso scorre acqua schiumosa la quale non lascia pensare a nulla di buono. La vicenda dei nuovi lavori risale al 2013 quando l’allora amministrazione guidata dal sindaco Michele Carosella accese un mutuo di circa 30mila euro. Soldi che in realtà non sono stati mai spesi e a quanto pare bloccati, non si sa per quale ragione, nelle casse comunali. A conoscere bene la situazione i responsabili dell’ufficio tecnico di Palazzo Verdi che nel frattempo si sarebbero rivolti ad un ingegnere idraulico chiamato a realizzare un progetto qualificato al fine di risolvere l’annosa problematica.
“E’ da almeno un decennio che chiediamo al Comune la partenza delle opere – sottolinea Vito Patriarca, promotore della raccolta firme -. Tuttavia nonostante l’avvicendamento di due sindaci (Michele Carosella e Lorenzo Marcovecchio, ndr), e altrettante giunte, malgrado il disperato tentativo di coinvolgere assessori al ramo e minoranze, ad oggi dei lavori e progetti non si ha alcuna traccia. A questo punto non ci resta che rivolgere il nostro appello al commissario Giuseppina Ferri che dal suo insediamento ha dimostrato sensibilità a temi sociali e ambientali della nostra cittadina. A lei chiediamo di poter sbrogliare la vicenda che rischia di cadere nel grottesco e al tempo stesso addensa cattivi pensieri su fondi pubblici di cui si sono perse le tracce”.