«Carissimi don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana e don Alberto Conti, direttore della Caritas di Trivento, grazie per aver accolto la nostra istanza e per aver agevolato la consegna di questo nostro appello.
Viviamo in queste aree a rischio spopolamento del Molise e dell’Abruzzo, abbiamo un’età avanzata, ma ci mancano alcuni anni per raggiungere i requisiti per andare in pensione, il 4 novembre scade la cassa integrazione straordinaria e poco meno di 300 persone ci troveremo improvvisamente in grandi difficoltà.
Il nostro appello mira ad ottenere un impiego, benché provvisorio, vogliamo renderci utili, fare qualsiasi cosa per la collettività o per il bene comune, siamo pronti a fare la nostra parte pur di andare avanti e giungere alla pensione senza essere costretti a raggiungere i nostri figli che in gran parte già sono andati via per mancanza di lavoro e di opportunità. Non sappiamo che fare e l’emergenza del coronavirus ci ha reso ancora più deboli, preoccupati e in apprensione per il futuro delle nostre famiglie. Purtroppo la crisi della pandemia vede le istituzioni nazionali in forte affanno e alle prese con problemi inediti e di straordinaria complessità. Sarà per questo che la nostra voce non riesce a varcare i confini e non arriva a chi potrebbe ipotizzare possibili soluzioni di lavoro di utilità sociale o qualsiasi altra formula tesa a non abbandonarci al nostro destino tra 60 giorni. Grazie per averci ascoltato e grazie ancor di più dai nostri cuori se unirete la vostra voce alla nostra per aiutarci con i Ministeri e la Regione».
E’ la lettera aperta consegnata dai lavoratori Gam dell’Alto Molise e Alto Vastese nelle mani del direttore della Caritas Italiana, monsignor Francesco Soddu, ospite, nei giorni scorsi, a Castelguidone, della giornata della legalità organizzata dalla Caritas diocesana di Trivento.