Riceviamo dall’associazione sportiva Audax Palmoli e pubblichiamo:
A seguito del nuovo DPCM del 18 ottobre 2020, come tutti ben sanno, vengono sospesi i campionati di Terza Categoria, Serie D di calcio a 5, Allievi U17 Provinciale, Giovanissimi U15 Provinciali, Esordienti, Pulcini, Piccoli Amici, Primi Calci e Amatori, mentre tutti gli altri campionati possono andare avanti nel rispetto dei protocolli previsti dalla FIGC. Ora le nostre domande sorgono spontanee. Qual è la differenza tra una società di terza categoria ed una di seconda o prima che magari si trova a pochi Km di distanza da noi? Qual è la differenza tra un ragazzino che gioca in una categoria provinciale da quella regionale? Secondo noi nessuna.
Inoltre, a livello strutturale e di spazi crediamo che non ci siano grosse differenze e soprattutto crediamo che il Covid-19 non faccia queste distinzioni, quindi questa è una vera e propria discriminazione.
Con quale “logico” criterio si decide di fermare oppure no un campionato?
Tutto quello che le società hanno speso fino ad oggi per adeguarsi al rispetto del protocollo chi lo restituirà? Tutti i sacrifici fatti per allestire le squadre dove andranno a finire? Con quale base potranno ripartire l’anno prossimo le squadre penalizzate dopo che sono state “saccheggiate” del proprio organico dalle altre categorie? E soprattutto, quale sarà la fine di queste squadre dopo che il Comitato Regionale Abruzzo in estate ha già letteralmente sfaldato le categorie minori con ripescaggi selvaggi mai visti fino ad oggi?
Noi crediamo che anche in merito a questo atteggiamento degli enti regionali, bisognerebbe dare delle risposte concrete, perché se il destino è quello di estinguere definitivamente la terza categoria, bisogna esprimersi con chiarezza. In conclusione, diciamo che se si vogliono bloccare i dilettanti vista l’evidente situazione di emergenza siamo pienamente d’accordo, ma bisogna farlo dalla prima all’ultima categoria appartenente a questo gruppo, senza distinzioni e senza fare questa sorta di razzismo. Fare queste scelte, vuol dire ammazzare e distruggere le piccole realtà calcistiche che sono fonte ricreativa e di svago nei tanti piccoli comuni italiani. La Società Audax Palmoli con questo comunicato esprime con tutte le proprie forze il suo dissenso e la sua rabbia in merito alle decisioni prese dagli organi di competenza e spera che qualcuno prenda atto delle scelte ingiuste che si stanno facendo, perché lo sport dev’essere incentivato e non distrutto. Lo Sport è Vita.
La Società Audax Palmoli