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  • Caccia e articolo 842 del codice civile, parte del mondo venatorio è favorevole all’abrogazione

    «Per uscire dall’illegalità la caccia italiana deve trasformarsi da predazione assai poco controllata a prelievo sostenibile, abbandonando la totale componente ludica per passare a quella gestionale faunistico-venatoria. Dal carniere teorico occorre traslare al prelievo quali-quantitativo. Per far questo occorre recuperare il valore anche economico della fauna selvatica ed è indispensabile ripristinare una corretta interfaccia con il mondo agricolo, di fatto proprietario degli habitat della selvaggina. Il passaggio più immediato per compiere quest’operazione è la semplice e subitanea abrogazione dell’art. 842 del codice civile».

    L’avvocato Giacomo Nicolucci

    E’ uno dei passaggi salienti della riflessione del compianto avvocato e cacciatore Giacomo Nicolucci. Negli anni scorsi proprio Nicolucci, che in materia venatoria aveva visioni e letture avanti anni luce rispetto al mediocre panorama italiano, ipotizzava l’abrogazione dell’articolo 842 del codice civile, la norma cioè che prevede che il proprietario di un fondo non possa impedire che vi si entri per l’esercizio della caccia. Che è tra le proposte presentate dal Movimento 5 Stelle in un recente disegno di legge contro il maltrattamento animale sin da subito contestato e osteggiato dalle associazioni venatorie.

    Nel tentativo di dare un utile contributo al dibattito, riproponiamo le acute riflessioni dell’avvocato Nicolucci.

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