Una vera e propria questua, come si fa nelle chiese, una raccolta fondi tra i commercianti di Agnone e l’intera popolazione per comprare il pezzo di ricambio che serve per far riparare l’ascensore dell’ospedale rotto ormai da oltre un mese. Risponde con l’ironia e la provocazione la cittadinanza agnonese all’inerzia conclamata dell’Asrem rispetto ad un banale guasto tecnico che sta causando perduranti disagi in ospedale. A lanciare la sottoscrizione, che è uno schiaffo morale in faccia al direttore Florenzano e a tutta la catena di comando sanitaria, è Clemente Zarlenga, artista da sempre impegnato nel sociale.
Probabilmente solo una provocazione, la sua, lanciata sui social, che però ha suscitato un vespaio di polemiche a dimostrazione di quanto il tema “Caracciolo” sia sentito e ritenuto importante in città. La questione è nota: da più di un mese l’unico ascensore a disposizione dell’utenza dell’ospedale “Caracciolo” è fuori servizio.
I pazienti che hanno necessità di raggiungere la Radiologia o il Laboratorio analisi devono salire a piedi, due, tre, quattro piani, non c’è altra soluzione. In realtà c’è un altro ascensore, quello accessibile dai locali del Pronto soccorso, ma per intuibili ragioni legate all’epidemia in corso è stato riservato al solo personale. Fatto sta che l’ascensore per accedere ai reparti non funziona. Un guasto tecnico lo tiene fermo da settimane, da oltre un mese ormai. A nulla sono servite le proteste del consigliere regionale Andrea Greco che ha invocato l’intervento del Nas dei Carabinieri, né le rimostranze mediatiche di Nicola Di Filippo, il papà di un ragazzo disabile di Poggio Sannita che per ben due volte è stato costretto a prendere in braccio suo figlio, che ha difficoltà di deambulazione, per portarlo di peso fino ai reparti.
Ed ecco allora l’idea della questua lanciata da Zarlenga, una raccolta di offerte per far sistemare l’ascensore e rendere meno drammatica l’esperienza in ospedale per i pazienti dell’Alto Molise. Qualcuno, prendendolo seriamente, gli risponde che l’Asrem ha già i fondi in bilancio per sistemare l’ascensore. Altri chiedono conto delle recenti donazioni fatte all’azienda sanitaria per far fronte all’emergenza Covid. Altri ancora minacciano di chiamare i Carabinieri in caso di materiale necessità di quel benedetto ascensore. E della tragicomica vicenda comincia timidamente ad interessarsi, finalmente, anche il sindaco Saia, il quale, attraverso il suo staff, fa sapere di essere stato avvisato che il pezzo di ricambio è in arrivo e dunque il problema potrebbe risolversi, senza bisogno di questue, sin dai prossimi giorni.
Francesco Bottone