Gamberale 1343 metri sul livello del mare: il progetto Quota Mille a cura di Paolo Pacitti, le cui riprese e montaggio sono di Sem Cipriani si lancia alla scoperta del comune più elevato della provincia di Chieti.
Un nome curioso e dall’origine incerta quello che caratterizza questo comune ma, come spiega lo scrittore abruzzese Peppe Millanta, “per alcuni è da far risalire a Gambaro, noto condottiero longobardo, per altri al gambero, l’animale riprodotto anche sullo stemma del paese”.
Gamberale, come mostrano le telecamere Rai, è un caratteristico borgo a pianta medievale, con il centro abitato che si sviluppa tutto intorno al castello, situato nella parte più alta del borgo stesso, da dove si domina tutta la Val di Sangro: proprio per la sua posizione fu scelto nel 1943 dai tedeschi, come punto di controllo privilegiato lungo la linea Gustav; fu bombardato insistentemente dagli alleati che lo distrussero quasi completamente, non risparmiando neppure il castello. Le ferite di allora furono talmente profonde che gli valsero la Medaglia d’Argento al Merito Civile.
Oggi Gamberale punta particolarmente sul turismo, sulle sue bellezze naturali e sui suoi paesaggi mozzafiato, “uno dei motivi per venire a Gamberale – ammettono i suoi abitanti – è l’aria sana e pulita; poi c’è l’aspetto agroalimentare che è uno dei migliori, ora stanno rifacendo anche le strade, hanno ampliato l’impianto di risalita, però mancano tutte quelle piccole attività economiche come un bar, un tabacchi che renderebbero migliore il paese”.
Dal 2003 ospita anche l’Area Faunistica del Cervo, fonte di grande attrazione che si trova a 1500 metri in quota e abbraccia un’area estesa, che include aree boschive, cespuglieti e corsi d’acqua naturali: originariamente diffuso in tutta Italia, il declino di questa specie era già iniziato nel ‘600, quando a causa dell’espansione degli insediamenti umani si andava riducendo l’area boschiva. E questo fenomeno è andato oltre senza sosta fino a quando, in Abruzzo, il cervo non si estinse già agli inizi dell’800.
Negli anni ’70 però in Abruzzo avvenne quello che potrebbe essere definito “restauro zoologico”, e iniziò il ripopolamento grazie ad esemplari di provenienza alpina e centro-europea, leggermente più grandi di quelli autoctoni; oggi fortunatamente il cervo è tornato a popolare le montagne abruzzesi, e l’antico rapporto è ristabilito.
Il viaggio tra i borghi d’Abruzzo continua su Buongiorno Regione; novità, curiosità e qualche piccola anticipazione sono sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/peppemillanta, dov’è possibile rivedere anche l’ultima puntata andata in onda e dedicata a Gamberale.