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  • Sequestro di persona e sfruttamento prostituzione, bulgari in manette

    Sequestrano una giovane connazionale a Pescara per portarla oltre confine. Due cittadini bulgari arrestati a Gorizia dalla Polizia di Stato. La Polizia di Stato ha tratto in arresto due cittadini bulgari per sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione. S.G., 43 anni ed S.K., 35 anni, sono accusati di aver caricato con la forza, sul loro furgone, una giovane connazionale, R.T., di anni 21, indotta alla prostituzione sulle strade di Pescara e costretta, dietro minaccia, a seguirli in un lungo viaggio con destinazione Bulgaria.

    Era il pomeriggio di domenica quando un’altra ragazza bulgara segnalava al 113 che una sua amica era stata vittima di sequestro. Raggiunta da personale della Squadra Volante e condotta negli uffici della Questura del capoluogo adriatico, la donna riferiva di aver ricevuto un messaggio dalla sua amica che le chiedeva aiuto spiegandole di essere stata prelevata con la forza da due uomini, mentre si trovava a Pescara, nei pressi della pineta Dannunziana dove era solita prostituirsi. I due l’avevano caricata con la forza su un furgone, descritto genericamente come di colore nero e con targa bulgara. L’amica della giovane ragazza sequestrata riusciva a scambiare alcuni messaggi con lei che, di nascosto, le inviava anche qualche foto nel tentativo di far capire dove si trovasse.

    In base alle indicazioni via via fornite dalla vittima, la Squadra Mobile, la Squadra Volante e la Polizia Stradale tentavano, anche lungo l’autostrada A14 (dove le foto parevano essere state scattate), di rintracciare il furgone con targa straniera. Intanto la vittima del sequestro riferiva all’amica che l’intenzione degli uomini che l’avevano presa era quella di raggiungere la Bulgaria. Pertanto, venivano allertati i Centri Operativi Autostradali e gli uffici di frontiera interessati dal possibile transito, nonché le Squadre Mobili di Trieste e Gorizia. Nel frattempo personale della Squadra Mobile di Pescara, attraverso la visione delle registrazioni di un impianto di videosorveglianza, individuava targa e modello del furgone usato per prelevare la ragazza i cui dati venivano diramati ai fini del rintraccio. Di quanto accaduto veniva informata immediatamente la Procura della Repubblica di Pescara che, nella persona del Sostituto Procuratore dr.ssa Fabiana Rapino, assumeva da subito la direzione delle indagini, disponendo con procedura d’urgenza l’intercettazione dell’utenza telefonica della vittima. La localizzazione del dispositivo consentiva di tracciarne la direzione, comunicata costantemente alla Polizia Stradale ed alle Squadre Mobili ed agli uffici della Polizia di Frontiera di Gorizia e Trieste.Grazie a siffatto raccordo operativo, il furgone veniva fermato lunedì, da equipaggi della Questura e della Polizia di Frontiera di Gorizia, presso il casello autostradale di Villesse. A bordo, la 21enne ed i suoi due sequestratori

    .La ragazza veniva condotta pertanto presso gli uffici della Squadra Mobile di Gorizia dove, con l’ausilio di un interprete, veniva raccolta la sua dichiarazione. Ai poliziotti raccontava di essere stata portata a Pescara, una decina di giorni prima, dagli stessi due connazionali e con lo stesso furgone. Nel capoluogo abruzzese era stata costretta a prostituirsi e a consegnare tutti i soldi così guadagnati ai due uomini che ne controllavano ogni spostamento. Aveva così deciso di sottrarsi ai suoi aguzzini, manifestando l’intenzione di rientrare, da sola, in Bulgaria.

    Evidentemente il desiderio della ragazza di “uscire dal giro” mal si conciliava con i piani che su di lei avevano fatto i suoi protettori che, per ragioni ora al vaglio degli investigatori, decidevano di sequestrarla e portarla in Bulgaria verso un destino dai contorni incerti. Alla luce delle dichiarazioni così rese, che confermavano, integrandoli, i fatti denunciati in Questura a Pescara, la Squadra Mobile di Gorizia traeva in arresto i due bulgari (uno dei quali trovato in possesso di circa duemila euro in contanti che, non si esclude, possano derivare proprio dallo sfruttamento della 21enne), accusati di sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione.

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