Nella mattinata odierna la Squadra Mobile di Chieti ha tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Chieti Dr. Andrea Di Berardino, due trentenni di etnia rom entrambi residenti in territorio frentano. L’ordinanza è stata emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Chieti, Dr.ssa M.D. Ponziani in esito alle risultanze investigative emerse dall’attività di indagine condotta a seguito della violenta aggressione subita da un cittadino rumeno, driver ed allenatore di cavalli, presso l’“Ippodromo d’Abruzzo” di San Giovanni Teatino (Ch).
I fatti risalgono al primo pomeriggio di un martedì di fine aprile quando il driver, trentanovenne residente fuori regione, prima di prendere parte ad una delle gare ippiche ufficiali in programma, veniva avvicinato da alcuni soggetti, tra i quali i due fratelli tratti in arresto, i quali, con fare allusivo e intimidatorio, pretendevano che il fantino non partecipasse alla corsa. Al suo rifiuto, quest’ultimo veniva colpito da un primo violento colpo alla tempia che lo faceva cadere; quindi veniva raggiunto da calci al volto e alla schiena. L’immediato intervento del personale in servizio di vigilanza riusciva ad evitare che venissero inferti ulteriori colpi, allontanando dalla struttura gli aggressori e facendo intervenire l’ambulanza già presente sul posto in concomitanza dello svolgimento delle gare ippiche.
Condotto presso il locale Ospedale, veniva ricoverato per diversi traumi al corpo ed al volto nonché alcune fratture alle costole, con prognosi complessiva di oltre 60 giorni.
La certosina attività di indagine eseguita, l’analisi delle immagini di videosorveglianza dell’ippodromo nonché l’escussione dei numerosi testi, ha determinato la raccolta di importanti elementi di prova a carico degli arrestati, pluripregiudicati per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti, assidui frequentatori del mondo delle gare ippiche ed appassionati di cavalli, che ha determinato l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di violenza privata e lesioni personali pluriaggravate in concorso.