IN servizio da 40 anni a Carovilli, il sindaco gli conferisce la cittadinanza onoraria. Il tutto in occasione della festa del Santo Patrono, Santo Stefano del Lupo. Destinatario del riconoscimento don Mario Fangio che da otto lustri si dedica anima e corpo ai cittadini e fedeli del paese altomolisano.
“Volevamo dare un segno di riconoscenza ad una persona che per tanti anni ha seguito e partecipato alle vicende del paese – ha dichiarato il sindaco di Carovilli, Antonio Conti – ed abbiamo convenuto di poterla assegnare nel giorno in cui si festeggia il nostro Santo Protettore. Dal tuo arrivo – ha aggiunto il primo cittadino rivolgendosi a don Fangio – oltre alla cura e all’attenzione che hai sempre riservato ai più deboli e ai bisognosi, hai saputo stabilire con le amministrazioni civiche rapporti di reciproco rispetto e fattiva collaborazione”.
“Quando è arrivato nel nostro paese Don Mario – ha dichiarato Vincenzo Berardi in Consiglio comunale – io ero giovane, ma ricordo le sensazioni in famiglia e tra la gente: tutti erano convinti che la sua fede fosse molto profonda e che non lasciasse spazio a diversivi di nessun genere. Intransigente con sé stesso, nello svolgimento dei suoi doveri, talvolta anche severo con gli altri, ma sempre rispettoso delle idee altrui”.
Con questo spirito in un documento ufficiale si sottolinea: “Con profonda gratitudine il Consiglio comunale ha conferito la Cittadinanza onoraria al parroco Don Mario Fangio per la dedizione e l’impegno nella cura pastorale della Parrocchia; per l’attività svolta nelle ricerche storiche della vita di Santo Stefano del Lupo; per il consolidamento, recupero e arricchimento di opere d’arte contenute nelle chiese del nostro paese; per aver assicurato conforto e vicinanza a tutti coloro che chiedevano aiuto materiale e spirituale; per aver ideato e realizzato con successo l’incontro degli uomini che da anni avvicina giovani e anziani”.
Il Vescovo della Diocesi di Trivento, Claudio Palumbo, che, insieme a don Felice Fangio e don Paolo Conti, ha officiato la solenne messa dedicata a Santo Stefano, ha sottolineato la ‘sana laicità’ che si è realizzata a Carovilli. “L’obiettivo di una amministrazione è il bene comune – ha spiegato Palumbo – anche l’apostolato di don Mario mira al bene comune, ecco perché è stato facile condividere la stessa storia. Il Parroco di una comunità ha un ruolo civile, oltre che religioso, e così mentre una folla in piazza diventa popolo, in Chiesa riceve la dignità di essere popolo di Dio. Noi italiani – ha concluso – dovremmo ricordare al Mondo l’importanza di perseguire il vero, il bello, il merito”.
Mentre si svolgeva la santa messa, don Mario si è dedicato a dirigere il celebre coro di Carovilli, e ciò testimonia la sua grande passione per la musica, tanto che – ha sottolineato Paolo Paolucci – ha composto circa 150 brani musicali.