Lo scorso 20 ottobre, in occasione della Commissione nazionale Politiche agricole, alla quale come è noto prendono parte tutti gli assessori regionali al ramo, è stata inserita all’ordine del giorno una richiesta dell’assessore molisano Nicola Cavaliere sulla problematica legata ai cinghiali e alla fauna selvatica.
«È stata condivisa – spiega l’esponente della Giunta Toma – da tutti i colleghi la proposta di affrontare tale emergenza in maniera determinata, soprattutto nei confronti del Governo che va obbligato ad intraprendere le misure utili a superare una fase così critica e mettere in campo soluzioni strutturali che abbiano effetti concreti nel lungo periodo».
«Domani, 26 ottobre, saremo in audizione presso la commissione Agricoltura alla Camera, per esporre la nostra richiesta di modifica della legge 157/92, ormai anacronistica. – continua Cavaliere – Contemporaneamente, si chiederà un’audizione al ministro dell’Ambiente, competente in materia, per verificare l’effettiva disponibilità a procedere alle modifiche del suddetto testo in linea con le esigenze e le priorità attuali. Abbiamo inoltre deciso – prosegue l’assessore – di convocare presto una conferenza stampa, presso la sede della Conferenza delle Regioni a Roma, per alzare il livello dell’attenzione mediatica, al fine di stimolare il Governo ad intervenire concretamente. Auspichiamo quindi che l’esecutivo nazionale provveda quanto prima a riconoscere lo stato di emergenza e coinvolgeremo inoltre il presidente Frediga, in qualità di coordinatore dei presidenti, per sottoporre la problematica ungulati direttamente all’attenzione della presidenza del Consiglio dei ministri. Le istituzioni locali, gli amministratori in prima linea sui territori, gli agricoltori e i semplici cittadini sono ormai esasperati da un problema serio, grave e per troppo tempo sottovalutato. Stanchi anche delle promesse non mantenute dai vari ministri dell’Ambiente che si sono succeduti in questi anni».
«Le Regioni – conclude Cavaliere – chiedono solo di essere messe nelle condizioni di governare con provvedimenti adeguati e una normativa nuova, essendo tale materia di esclusiva competenza dello Stato. Qualora queste richieste dovessero continuare ad essere ignorate, siamo pronti a forme di protesta eclatanti».