Sanificazione dei mezzi di trasporto pubblico, distanziamento e controllo del green pass. Tre richieste chiare e semplici, ma altrettanto efficaci per innalzare il livello di sicurezza nel trasporto pubblico da e per l’Alto Molise. Parliamo di centinaia di lavoratori che, ogni giorno, con i mezzi pubblici, si recano presso le aziende della Val di Sangro, per poi fare ritorno in famiglia. Una larga fascia di popolazione dell’Alto Molise esposta forse più di altri settori al rischio di contagio da Covid19.
I dati lo dimostrano chiaramente: la pandemia non è affatto finita, anzi, sta riprendendo vigore forse a causa di chi rifiuta il vaccino contro il Covid per motivazioni ideologiche e antiscientifiche. A pagarne le spese le categorie più esposte, come quelle dei lavoratori pendolari che non solo trascorrono l’intera giornata lavorativa in ambienti chiusi e affollati, ma viaggiano, per qualche ora tra andata e ritorno, su mezzi pubblici all’interno dei quali non è sempre facile mantenere le distanze di sicurezza e applicare tutte le norme dettate dalle autorità sanitarie finalizzate al contenimento del contagio da Covid19.
Proprio su questo argomento interviene il sindacalista della Fim-Cisl Abruzzo Molise, Mario Lombardi, riferendosi in particolare alla tratta Carovilli-Agnone-Val di Sangro, coperta dalla società di trasporto Sati. «Per il bene dei lavoratori pendolari e delle famiglie degli stessi siamo qui a chiede più controlli per quanto riguarda il possesso del green pass. – spiega l’esponente sindacale – Inoltre all’azienda di trasporto chiediamo di chiarire la situazione posti a sedere per una tratta interregionale, considerata anche la durata di viaggio che mediamente si attesta sulle due ore. E ovviamente siamo qui a sottolineare l’importanza, sempre in termini di sicurezza per i lavoratori, delle sanificazioni sui mezzi, quelle ordinarie ma soprattutto quelle straordinarie che prevede la legge in questi casi. Dato l’aumento dei casi a cui stiamo assistendo, anche noi pendolari vogliamo ribadire che il Covid ancora esiste e quindi nessuno deve abbassare la guardia. L’invito è quello di attenerci seriamente alle norme dettate al fine di contenere il contagio, ma ciascuno deve fare la sua parte».