SCHIAVI DI ABRUZZO – Neanche il tempo di digerire l’ultima infuocata e rissosa riunione con la cooperativa Matrix e l’amministrazione comunale e oggi l’arrivo del primo contingente di profughi a Schiavi di Abruzzo.
Davvero una riunione a cose fatte, altro che sondare il volere della popolazione come ha dichiarato il sindaco, nei giorni scorsi, al quotidiano Il Centro.
Le cose erano davvero già fatte, tanto è vero che oggi, nella tarda serata di oggi confermano le autorità, i primi rifugiati arriveranno nella struttura sul Monte Pizzuto.
A confermarlo anche la Prefettura per bocca della dottoressa Italiani: «Confermo che è stato assegnato un primo contingente al centro di Schiavi di Abruzzo. Si tratta di venti persone, provenienti dai centri di accoglienza di Puglia e Sicilia. Abbiamo allertato le autorità sanitarie e le forze dell’ordine per le opportune visite e i controlli di rito. Sulla provenienza e la nazionalità degli ospiti non sono in grado di dare maggiori informazioni al momento».
Ad accoglierli l’ultima nevicata di ieri sera e la colonnina di mercurio che non si schioda dallo zero, un clima adatto a persone in fuga da guerre e devastazioni.
A riguardo di questi primi arrivi, nel corso della riunione, Simone Caner, responsabile Matrix, aveva dato ampie rassicurazioni per quanto riguarda la sicurezza: «Tutte le persone che arrivano, attraverso la rete del Ministero e della Prefettura, sono sottoposte a controlli e visite mediche da parte del personale medico della Asl. Siamo anche convenzionati con “La Provvidenza” per il servizio di primo soccorso e di trasporto sanitario. Per quanto riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico, come è ovvio, sono di competenza delle Forze dell’ordine. Mentre noi, come centro di prima accoglienza, abbiamo un rigido protocollo in base al quale chi, tra gli ospiti, non si comporta bene, viene immediatamente segnalato alla Questura e alla Prefettura e trasferito altrove o addirittura rimpatriato. Tenete presente che tra Carunchio, Palmoli e Lentella ci sono, da mesi ormai, oltre centoquaranta profughi ospitati. Mai ci sono stati problemi di ordine pubblico o intemperanze da parte dei rifugiati».
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
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