I sindaci di montagna in trincea contro la burocrazia. Nulla di nuovo sotto il sole nell’Italia dei burocrati, sepolta e imbrigliata da montagne di carte e di cervellotiche invenzioni create ad arte per rallentare una macchina già in panne. L’ultima perla, che fa infuriare gli amministratori locali, in particolare quelli delle zone montane e marginali, è un indice per “catalogare” i Comuni che rischia, seriamente, di innescare quella che Paglione definisce, senza mezzi termini, una «guerra tra poveri». In base a tale indice, tenetevi forte, metà del Molise Altissimo viene considerato come «non marginale» e dunque non meritevole di assegnazione di fondi, almeno non in via prioritaria. Evidentemente chi ha scritto quella norma al caldo e nel lusso di un ufficio romano e con stipendi a sei cifre, non è mai passato, ad esempio in inverno, a Pescopennataro, Vastogirardi, Pietrabbondante o Capracotta.
Si chiama “Indice di vulnerabilità sociale e materiale“, la cui sigla è IVSM, e lo ha introdotto recentemente l’Istat, con l’obiettivo di fornire una misura sintetica del livello di «vulnerabilità, sociale e materiale» appunto, dei Comuni italiani. Combinando sette indicatori elementari, che descrivono le principali dimensioni “materiali” e “sociali” della vulnerabilità, e che nello specifico sono il livello di istruzione, le strutture familiari, le condizioni abitative, la partecipazione al mercato del lavoro e le condizioni economiche, l’indice appena introdotto fornisce elementi per l’individuazione di potenziali aree di criticità e dovrebbe favorire, dunque, anche l’assegnazione di risorse specifiche. «Questo almeno nelle intenzioni. – spiega, con la consueta chiarezza, il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, nella duplice veste di primo cittadino di un Comune montano e di presidente dell’Uncem Molise – L’indicatore suscita alcune perplessità ed ha già scatenato un vivace dibattito».
Tra le voci maggiormente critiche quella di Marco Bussone, presidente nazionale Uncem e amico personale di Paglione, secondo il quale si tratta di «una classificazione assurda e dannosa, che ha già prodotto i primi danni, ad esempio per i finanziamenti della “Rigenerazione Urbana”, nel primo bando e rischia di farli anche per il secondo bando, e nella scelta dei criteri per la ripartizione dei finanziamenti del Fondo Comuni marginali». «Applicare l’ISVM anche per i bandi del PNRR, – secondo Bussone – sarebbe dannoso due volte, perché si aumentano le disuguaglianze e si riduce la reale portata delle opportunità di finanziamento». Insomma, per Bussone «l’indice va accantonato, a vantaggio di una vera e seria valutazione nel merito dei progetti che vengono presentati dagli enti locali».
«Io sono esattamente sulla stessa lunghezza d’onda. – spiega nel dettaglio il sindaco Paglione – Si tratta di un’assurda modalità scovata per classificare i Comuni e, ancora una volta, metterli l’uno contro l’altro. Secondo l’IVSM, ad esempio, Capracotta, che ha subìto e continua a subire un trend di spopolamento pazzesco, non viene considerato comune marginale e quindi non necessita di interventi di sostegno alla sua popolazione residente. E, come Capracotta, ci sono Pescopennataro, Vastogirardi, Pietrabbondante, tanto per rimanere in Alto Molise; mentre altri comuni, che hanno situazioni simili, se non più favorevoli, si trovano a beneficiare di importanti finanziamenti». Esiste una zona più marginale dell’Alto Molise? «Credo – conclude Paglione – che occorra rivedere con urgenza questi parametri, prima che possano diventare strumento di selezione per gli altri bandi del PNRR e adottare criteri che effettivamente aiutino a superare le criticità, senza scatenare inutili e dannose guerre tra poveri».