Ci mancavano solo i cinghiali a remare contro l’ospedale “Caracciolo” di Agnone. Perché una ambulanza in dotazione al presidio sanitario dell’Alto Molise è ormai fuori uso in seguito ai danni riportati a causa di un incidente stradale, sinistro cagionato appunto da un grosso ungulato. I fatti si riferiscono alla notte tra lunedì e martedì, intorno alle ore 2,30 del mattino di ieri dunque. L’ambulanza, con l’equipaggio a bordo, ma per fortuna senza paziente in quel momento, stava rientrando da un servizio di trasporto presso l’ospedale di Isernia. Il mezzo di soccorso era in transito lungo la provinciale che risale verso Agnone quando tra località San Mauro e Staffoli, poco prima della casetta cantoniera, ha incrociato un grosso cinghiale.
L’ungulato, forse spaventato dal sopraggiungere del veicolo, ha attraversato la strada improvvisamente. Nonostante l’immediata reazione dell’autista, che ha tentato di schivare l’animale selvatico, l’impatto è stato inevitabile. L’ambulanza, proprio nel tentativo di schivare il cinghiale, è finita sul cordolo di cemento al bordo della carreggiata, riportando danni ad una ruota e alla parte sottostante il veicolo, con rottura della coppa dell’olio e conseguente fuoriuscita dello stesso. Per fortuna il personale a bordo non ha riportato ferite né contusioni, ma solo l’intuibile spavento per il pericolo scampato. Mezzo non marciante, ovviamente, e quindi è stato richiesto l’intervento di un carroattrezzi. Il pericolo maggiore, tuttavia, era che l’ospedale rimanesse sfornito di ambulanza. Invece la richiesta di sostituzione del mezzo di primo soccorso è stata immediatamente accolta dall’associazione Molise Emergenza che ha inviato e già consegnato, nella mattinata di ieri, un’altra ambulanza tra quelle in dotazione.
L’episodio di cronaca dimostra quanto la presenza massiccia di ungulati sul territorio dell’Alto Molise rappresenti di fatto un problema legato alla sicurezza sulle strade. Spesso si tende ad incolpare gli automobilisti che sono magari distratti alla guida e spingono sull’acceleratore. In questo caso si trattava di un mezzo anche piuttosto pesante, come appunto un’ambulanza, che stava rientrando dopo un servizio all’esterno, e quindi procedeva a velocità moderata. Nonostante questo l’incidente è stato inevitabile e avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi se a bordo ci fosse stato anche un paziente. In altre zone le arterie provinciali che attraversano vaste aree verdi e boschive vengono attrezzate con dei dispositivi anti-attraversamento, dei dissuasori meccanici o addirittura sonori e luminosi, con il duplice obiettivo di tutelare la fauna selvatica e impedire incidenti stradali, ma probabilmente parlare di queste questioni alla Provincia di Isernia è pretendere troppo.