L’Asrem, a partire dal dg Florenzano, e il commissario Toma assicurano, in favore di telecamere, che la problematica è già in via di soluzione, ma la realtà oggettiva dimostra l’esatto contrario. «I dializzati originari di questa zona vengono sballottati a destra e sinistra per godere di qualche giorno di vacanza in Alto Molise e in regione, tra l’altro, il trasporto non è assicurato». Marina Stoppani, segretaria per l’Abruzzo e il Molise dell’associazione nazionale Emodializzati, torna sulla questione del “Caracciolo” off limits ai pazienti provenienti da fuori regione che hanno necessità di dializzare.
«In Molise viene disatteso il sacrosanto diritto dei cittadini dializzati. – riprende Stoppani – Noi di Aned ci siamo dovuti ancora impegnare per chiedere cortesie ai direttori di reparto per accogliere pazienti che per vivere hanno bisogno di una terapia salvavita come la dialisi. La situazione ci preoccupa sempre di più: non solo non si riesce a trovare una quadra per il trasporto di questi pazienti, ma non si riesce nemmeno nella più semplice delle cose, accogliere una decina di persone e i loro familiari che pagano le tasse per mantenere seconde case in Alto Molise di cui non posso usufruire». Il problema è noto e si ripresenta, puntualmente, ogni anno: nel reparto Dialisi del “Caracciolo” sono pochi a livello di personale e si riesce a gestire appena il contingente di pazienti locali, quelli di Agnone e dei vari centri dell’Alto Molise e del confinante Vastese. Pensare di far dializzare al “Caracciolo” altri pazienti giunti in vacanza da altrove è un’ipotesi impensabile al momento. Perché appunto manca personale. Ai pazienti non resta che prendere l’auto privata e raggiungere Campobasso addirittura, per dializzare, due o tre volte a settimana. Uno strazio che, nella quasi totalità dei casi, scoraggia gli stessi pazienti a passare qualche giorno in Alto Molise. Detto chiaramente: se mancano servizi, il turismo non può funzionare.
«Fa male pensare che persone nate qui debbano addirittura rinunciare a godere di qualche giorno di ferie in Alto Molise. La pazienza è finita. – incalza la dirigente dell’associazione emodializzati – Avevamo proposto soluzioni, come il ripristino del contingente infermieristico ad Agnone con cinque infermieri almeno, ma attraverso canali non ufficiali abbiamo appreso che non è possibile. Intanto risulta che vi è una lista di attesa di dializzati della zona che non può entrare in trattamento dialitico a causa di questa stessa carenza. Dobbiamo supporre che alcuni sanitari non hanno capito il senso del loro lavoro, per il quale sono retribuiti. Non è più possibile tollerare certi atteggiamenti. Come si sentono nel lasciare a casa quei pochi pazienti che ancora possono permettersi qualche giorno di vacanza?».
«Il commissario Donato Toma e il direttore generale Asrem, Oreste Florenzano, incontrati presso la sede della giunta regionale già nel novembre 2021 relativamente al problema trasporto, avevano assicurato che sarebbe stato risolto in brevissimo tempo, confermato dalla dottoressa Gollo, direttore sanitario Asrem. – chiude Stoppani – Aned continuerà nella battaglia per i dializzati molisani e per tutti coloro che hanno diritto a venire in vacanza in Alto Molise, non escludendo azioni legali».
Caterina d’Alba