Tre medaglie d’oro su tre gare disputate, il maresciallo della Guardia di Finanza di Campobasso, Luca Rossi, si conferma l’uomo da battere sul campo di tiro “Auro d’Alba” di Schiavi di Abruzzo. E grazie alla terza vittoria consecutiva il sottufficiale delle Fiamme gialle tiene saldamente il comando della classifica del secondo torneo di tiro a lunga distanza.
Il vento è tornato protagonista sul difficile campo di tiro in quota a cavallo tra Alto Vastese e Alto Molise e a complicare la vita dei tiratori sportivi che si sono misurati, domenica mattina, in una avvincente gara di tiro a cinquecento metri. Diciassette partecipanti, spalmati su tredici batterie di tiro. Tiratori esperti provenienti dal Molise, dal Lazio, dalla Campania e dall’Abruzzo.
A farla da padrone il “solito” Luca Rossi, maresciallo della Finanza in servizio a Campobasso. Grazie ad un sonoro 98 e otto mouches ha conquistato la medaglia d’oro; sul secondo gradino del podio Francesco Menditto di Napoli con 96 e cinque mouches; Corrado Di Carlo di Solopaca (BN) bronzo con 95 e sei mouches. Questo il podio relativo alla categoria “Canne pesanti”, con il risultato finale dato dalla somma dei due migliori cartelli.
Per la categoria “Caccia”, invece, è stato Giulio Toccariello di Trivento a conquistare il primo gradino del podio con un lusinghiero 97 e quattro mouches; Domenico Iezzi di Montesilvano, 95 e cinque mouches, medaglia d’argento; Arsenio Di Lullo di Bagnoli del Trigno terzo posto con 75 e una mouches.
Il torneo di tiro a lunga distanza andrà avanti ancora con la quarta gara in programma il prossimo 4 settembre, mentre la finale è prevista per il 18 di settembre. Unica pecca di una giornata all’insegna dello sport e del divertimento, sfociata in un apprezzato momento conviviale subito dopo le premiazioni, l’assenza di tiratrici di sesso femminile, una lacuna da colmare nel corso delle prossime gare.
Il torneo è sponsorizzato dall’armeria “Il Tempio di Ares” di Chieti Scalo, dall’ “Armeria Candeloro” di Vasto e dall’armeria “Il Cinghiale” di Pescara, oltre che dal “Bar La Morgia” di Pietracupa (CB).
Caterina d’Alba