Durissimo Nicola Messere, a nome del comitato Fresilia che ha sempre mantenuto un faro acceso sulla messa in sicurezza dei tratti già transitabili e sul completamento del terzo lotto dell’infrastruttura. Un impegno portato avanti fin da quando era sindaco di Molise, da quando ricopriva anche l’incarico di presidente della Comunità montana Molise Centrale di Campobasso.
«Ci sentiamo doppiamente presi in giro – commenta alla notizia dell’avvio formale delle procedure della revoca del finanziamento -. Ovviamente il rischio di perdere i fondi andava scongiurato, sia chiaro. Ma l’opera è strategica e quindi ci aspettiamo che la Regione dia seguito all’impegno preso e dichiarato: il mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti per 50 milioni di euro, somma necessaria alla realizzazione del terzo lotto, deve essere finalizzato al completamento della infrastruttura. I 40 milioni di fondi derivanti dal definanziamento e riprogrammati perché a rischio di dover essere restituiti allo Stato serviranno per finanziare altre opere attese dai sindaci e delle comunità? Va bene, ma a patto che siano finalizzati e indirizzati esclusivamente sul terzo lotto quelli del mutuo che la Regione ha più volte spiegato di voler contrarre con la Cdp».
C’è qualcosa che però alimenta il sospetto che non andrà così. E Messere non ha timore di dirlo con la consueta franchezza.
«Agli ultimi incontri del Comitato il numero dei sindaci partecipanti si assottigliava sempre più – commenta – forse oggi mi spiego il motivo. Politicamente quei fondi sono stati riprogrammati da tempo, tecnicamente invece solo in queste ore – dice, riferendosi all’ufficialità della comunicazione giunta alla Provincia di Isernia dalla Regione relativamente all’avvio formale delle procedure di riprogrammazione dei fondi -. Mi chiedo come sia possibile che, per un’opera definita strategica, che serve come il pane alle aree interne, a chi ci vive, agli imprenditori, non sia stato fatto l’impossibile per accelerare? Perché si è preferito definanziare e riprogrammare? E poi a cosa serviranno quei 49 milioni di euro spostati dalla Fresilia e appostati su altro? Quali i progetti che saranno messi a terra, sempre che questo avvenga? E, ultimo ma non per ultimo, i sindaci chiederanno ugualmente che la Fresilia sia completata oppure sarà bastevole vedere finanziati i progetti locali?»
Pio Savelli