Nuove apparecchiature diagnostiche al “Caracciolo”, ma l’Asrem non c’entra nulla, è ferma agli annunci. Uno spirometro, macchinario elettronico che serve a misurare e valutare la capacità polmonare dei pazienti, è stato donato in questi giorni al personale dell’ospedale di Agnone dall’associazione Fidas. Mentre si è in attesa, lì al “Caracciolo”, della nuova e potente Tac e del mammografo, il cui acquisto è stato annunciato nei giorni scorsi dall’azienda sanitaria regionale, qualcosa di più concreto e tangibile arriva in dotazione nei reparti grazie alla solidarietà dei donatori di sangue di Agnone. L’associazione di volontariato agnonese, infatti, ha acquistato uno spirometro, grazie anche al consistente contributo economico di un socio collaboratore, Enzo Carmine Delli Quadri. E una delegazione della Fidas si è recata in ospedale per consegnare l’utile strumento diagnostico al personale in servizio.
Nicolino Capparozza, storico esponente della Fidas Agnone, spiega il senso dell’iniziativa: «Trovandoci a parlare, tempo fa, con il personale sanitario del “Caracciolo”, è emerso che non si poteva lavorare come auspicato anche a causa della carenza di alcune apparecchiature diagnostiche. Ci siamo subito messi a disposizione e abbiamo trovato il modo di acquistare questo nuovo spirometro, che ora abbiamo consegnato nelle mani dei medici e degli infermieri. Speriamo serva a meno persone possibile, ovviamente, ma intanto adesso c’è a disposizione per il personale del “Caracciolo” e per i pazienti». A guidare la delegazione in ospedale il presidente della Fidas, Riccardo Di Pasquo: «Dobbiamo sempre ringraziare i nostri soci donatori, pronti ad aiutare gli altri. Solo il loro contributo permette di realizzare questi piccoli momenti di solidarietà concreta».
Quella concretezza che invece manca, ma non fa neppure più notizia, da parte dell’Asrem. L’annuncio dell’acquisto di nuove e sofisticate dotazioni diagnostiche ha lasciato un po’ perplessi in ambito ospedaliero: chi utilizzerà la nuova Tac a 128 strati e i mammografi? Questo ha chiesto pubblicamente Bruno Delli Quadri, infermiere e sindacalista, facendo eco alle precedenti dichiarazioni del sindaco di Capracotta, Candido Paglione. Serve personale specializzato in grado di far funzionare quelle sofisticate apparecchiature, altrimenti si stanno buttando soldi pubblici oppure si pensa di “parcheggiare” al “Caracciolo” una strumentazione diagnostica in attesa di trasferirla «dove serve di più».
Sarebbe un disco già ascoltato. Tralasciando gli annunci e gli spot dell’Asrem, e tornando a qualcosa di molto più concreto, ad accogliere la donazione della Fidas, in reparto, la dottoressa Ambra Castagnacci, pneumologa in servizio al “Caracciolo” di Agnone: «E’ veramente con grandissimo piacere che acquisiamo questa donazione, per due ordini di motivi: primo perché è uno strumento davvero necessario per aumentare l’offerta dei servizi che possiamo dare ai cittadini di questa zona che è priva di tante cose per tanti motivi diversi; secondariamente perché è veramente fantastica la sinergia che si è creata tra le associazioni di volontariato e quindi tra la cittadinanza e noi operatori sanitari ospedalieri per il lavoro che facciamo». Una gratificazione e un riconoscimento dell’impegno profuso dal personale sanitario ospedaliero nell’assicurare dei servizi in un’area disagiata e spesso a dispetto delle “politiche” non propriamente lungimiranti dell’azienda sanitaria e della stessa Regione Molise. Una bella pagina di solidarietà scritta dalla Fidas Agnone cui seguirà, nelle prossime settimane, un’altra donazione sempre in favore dell’ospedale “San Francesco Caracciolo”.
Francesco Bottone