Anche nelle strutture pubbliche possono esserci allacci idrici abusivi, come accade nel Comune di Chieti. Questa è una delle clamorose criticità emerse nel corso della seduta odierna della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo, durante la quale è stata audita ACA, la società di gestione che si occupa della Provincia di Pescara, di parte di quella di Teramo e parte di quella di Chieti, capoluogo compreso.
Così il Presidente della Commissione Sara Marcozzi: “Da quanto ci è stato esposto dalla Presidente di ACA Giovanna Brandelli, la società si trova a un passo dalla conclusione del concordato. Un passaggio necessario per consentirle di procedere alle nuove assunzioni di personale necessarie, a detta della Presidente, a migliorare il servizio per i cittadini”.
“Ciò che accomuna Aca agli altri gestori – prosegue Marcozzi – è una richiesta di coordinamento più determinato ed efficiente da parte di Ersi, l’ente regionale preposto al servizio idrico, che deve diventare il faro per tutto il sistema acqua in Abruzzo. Si conferma così un’evidente difficoltà di comunicazione tra tutte le parti in causa della quale la Commissione intende farsi carico per suggerire soluzioni volte a superare ostacoli che penalizzano tutti, utenti in primis. Bisogna superare queste divisioni e lavorare con un solo scopo, cioè la tutela del sistema idrico abruzzese. Serve unire le forze, ora più che mai, specialmente alla luce degli interventi finanziati con i fondi del Pnrr per efficientare e digitalizzare le reti, due interventi necessari al fine di ridurre le perdite idriche”.
“Capitolo a parte merita ciò che succede nel Comune di Chieti – prosegue Marcozzi –. Ci è stato riferito un fatto gravissimo: ci sarebbero 134 utenze pubbliche abusive, non censite e non fatturate. Tra queste, ci sarebbero anche il Palatricalle e la piscina comunale. La società ha riportato di aver invitato più volte il Comune, da ultimo a mezzo Pec, a mettersi in regola, ma da quest’ultimo non sarebbe arrivata alcuna risposta. Ciò impedirebbe l’installazione dei contatori che sarebbero necessari anche per avere piena contezza delle perdite economiche sofferte fino a oggi da ACA. Emerge un atteggiamento gravissimo e inaccettabile, su cui faremo chiarezza fino in fondo. La Commissione d’inchiesta acquisirà le comunicazioni Pec citate da ACA per portare avanti un’operazione verità dovuta ai cittadini teatini. Le utenze abusive avrebbero inciso, dunque, sul dato allarmante delle perdite idriche, stimate dall’Istat al 70% e che vedevano Chieti maglia nera in Italia. Le perdite fisiche si attesterebbero a circa il 50%. Su Chieti Scalo, le costanti interruzioni sarebbero causate da anni di assenza di manutenzione. Da quanto ci è stato riportato, gli interventi per garantire nuovi approvvigionamenti di acqua dovrebbero quantomeno limitare le criticità”.
“Nella prossima seduta di Commissione convocheremo le società Saca e Sasi così da chiudere il percorso di audizioni”, conclude Marcozzi.