“Il Piano Operativo Sanitario 2022/2024 redatto dal commissario Toma certifica il processo di indebolimento della sanità molisana. A preoccuparci sono le conseguenze drammatiche di un documento che, più che un atto politico di governance volto alla riorganizzazione del sistema sanitario regionale, appare una rigida applicazione del Dm 70, la quale segue le ingiuste logiche delle prestazioni, dei numeri e della spesa storica. Ci troviamo a leggere un Piano operativo scritto senza alcun coinvolgimento né delle strutture sanitarie pubbliche, che ben conoscono la situazione vigente, e che vedono uno squilibrio economico rispetto alle strutture private, né degli amministratori e delle comunità locali, che vedono continuamente attaccato il proprio diritto alla salute, tutelato dall’articolo 32 della Costituzione. A suggerirlo sono la chiusura del punto nascita di Termoli e dell’Emodinamica ad Isernia, tanto per citare i punti più eclatanti”.
E’ quanto scrivono dal circolo Pd ‘Libero Serafini’ allarmati anche per il futuro che attende l’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’ di Agnone. A riguardo, riportano gli attivisti “non ci sono segnali positivi. Ciò che rileviamo – aggiungono gli iscritti del circolo cittadino – è che, sebbene la struttura sia identificata quale di Area Disagiata, manchino indicazioni di azioni volte all’effettiva previsione dei servizi indicati dal Dm 70 per le aree particolarmente disagiate”. “Questo aspetto – proseguono nella nota – è motivo di grande preoccupazione come pure la previsione del Pos (pag. 160) di trasformare l’ospedale di Area Disagiata in Casa della comunità. Non da meno le omissioni in merito alla medicina preventiva e veterinaria su cui nulla viene delineato malgrado l’urgenza di investimento di cui avrebbero bisogno. Non è tutto, perché poco chiare le valutazioni sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali, la riorganizzazione territoriale dei centri diurni delle case famiglie ad alta, media e bassa intensità, e le modalità di organizzazione della gestione delle dipendenze patologiche”.
A questo punto il Pd agnonese chiede “quale sia il destino che la struttura commissariale immagina per l’ospedale altomolisano; quale la volontà sul Laboratorio Analisi e Pronto soccorso che rappresentano le maggiori criticità del presidio; se dobbiamo interpretare le ambiguità del Piano come una chiara volontà politica di disimpegno verso tutto l’area. Chiediamo che il Pos venga ritirato e, al contempo, stilato un nuovo documento con maggiore trasparenza e coinvolgimento. Ribadiamo con forza che occorre un Piano attento alla salute di tutti i molisani, forte di accordi interregionali per quanto riguarda le aree di confine, in particolare con il vicino Abruzzo, così da ampliare il bacino d’utenza e della medicina ambulatoriale. Infine, ma non da ultimo, pretendiamo che per il Caracciolo venga aggiunto l’aggettivo ‘particolarmente’ all’area disagiata; siano menzionati il potenziamento del Pronto Soccorso, il mantenimento del Laboratorio Analisi e, precisato, che la Casa della Comunità sia aggiuntiva e non sostitutiva dell’ospedale di Area Particolarmente Disagiata. Chiediamo – concludono dal circolo Pd – un Piano nuovo che mostri consapevolezza e visione per il Molise”.