I timori che erano nell’aria si materializzano a danno del distretto sanitario di Castiglione Messer Marino. Già dalle prossime settimane, stando alle indiscrezioni che circolano negli ambienti sanitari della Asl, sarà demedicalizzato il servizio 118 dell’emergenze urgenza nell’Alto Vastese.
Un balzo all’indietro di almeno dieci anni, con l’equipaggio del 118 che sarà amputato dei medici e ricondotto alla postazione India; tradotto per i non addetti ai lavori: infermiere e autista soccorritore. Stop. Che fine faranno i medici che in questo momento stanno assicurando il servizio di emergenza urgenza nell’Alto Vastese, a un’ora e mezza di viaggio dal primo ospedale dotato di Pronto soccorso? Saranno trasferiti a Carunchio, in una sede improvvisata all’ultimo momento, per coprire l’attivazione di un’auto medica dalle non meglio precisate competenze.
In caso di emergenza urgenza in uno dei centri dell’Alto Vastese, dunque, l’auto medica, con il medico a bordo appunto, partirà da Carunchio per raggiungere lo sfortunato paziente. Giunto sul posto il medico di turno effettuerà una valutazione senza alcuna strumentazione e chiederà eventualmente l’intervento di una ambulanza che dovrebbe arrivare forse da Gissi o addirittura da Vasto. Anche un ingegnere teutonico capirebbe che si tratta di un meccanismo del tutto contorto, illogico e pericoloso per la salute dei residenti nei centri montani, soprattutto in casi di patologie tempo-dipendenti.
Alla base di tale decisione da parte della Asl, non ancora ufficiale, è opportuno ribadirlo, ci sarebbero i lavori di adeguamento del distretto sanitario di Castiglione Messer Marino. La sindaca di Castiglione, Silvana Di Palma, chiede «lumi sulla vicenda», atteso che al momento non c’è nulla di ufficiale in ambito dell’azienda sanitaria. Contestualmente la stessa sindaca annuncia battaglia ad oltranza in tutte le sedi, anche giudiziarie, contro una decisione che porterebbe le lancette indietro di almeno un decennio nell’Alto Vastese.
Francesco Bottone