L’assemblea regionale del Partito democratico abruzzese è prevista a inizio luglio: Daniele Marinelli, candidato unitario, sarà proclamato segretario. Succederà a Michele Fina. Trentanovenne, capogruppo a Castel di Sangro, impiegato, Marinelli ha presentato il programma della fase che precede le elezioni regionali in una conferenza stampa a Pescara, assieme a dirigenti e rappresentanti istituzionali.
«Sono orgoglioso – ha detto – di raccontare di un partito che non rinuncia alle sue discussioni, alle energie e alle sensibilità che ha a disposizione trovando tuttavia un esito di sintesi, come è accaduto in questo Congresso unitario. La leadership che conosco e prediligo è quella collettiva».
Marinelli ha spiegato che «vogliamo che l’assemblea di luglio sia un momento di mobilitazione per raccontare un pezzo della nostra idea dell’Abruzzo, in vista naturalmente delle prossime elezioni regionali. Serve una larga alleanza democratica e progressista, di forze civiche e politiche. Sono ottimista, siamo in condizione di unirle e di costruire un perimetro che stia dentro la vita delle persone, che si basi su una nuova idea dell’Abruzzo. La situazione è persino di emergenza: quelli appena trascorsi sono stati quattro anni persi, l’amministrazione regionale ha governato male, senza visione, programmazione e spirito riformatore, producendo risultati deludenti. Il governo regionale si è occupato solo di assecondare i propri referenti romani. Il caso dell’autonomia differenziata appoggiata da Marsilio è emblematico, visto che sancirebbe la rottura del sistema sanitario pubblico, sarebbe devastante per servizi come sicurezza e istruzione. Noi la avversiamo con tutte le nostre forze».
Alcuni dei punti che saranno approfonditi dall’assemblea, alle base del dialogo con gli alleati, come priorità su cui invertire la rotta rispetto all’operato dell’amministrazione Marsilio: sanità (più investimenti e assunzioni), lavoro (patto per la sicurezza, legge quadro sulle politiche attive, ammortizzatori sociali), sapere (ripensare offerta formativa e investire sul diritto allo studio), diritti sociali, ambiente, ricostruzione.
Il segretario uscente Fina ha rivendicato i quattro anni alla guida del partito caratterizzati da spirito unitario e sottolineato: «Di solito all’avvicinamento della scadenza elettorale non si cambiano gli assetti interni, noi avevamo due opportunità da cogliere: fare un Congresso senza dividerci e trovare un punto di sintesi tra noi, e che questa unità potesse essere messa a disposizione di un messaggio di rinnovamento per l’Abruzzo, e di una coalizione larga. Il partito ha colto le opportunità dimostrandosi maturo».
Pierpaolo Pietrucci, presidente della Commissione congressuale, ha detto: «Il nostro partito è un baluardo di democrazia interna, nessuno ha percorsi democratici analoghi al nostro. La destra che ci troviamo ad affrontare è la più regressiva della storia, vanno messe assieme tutte le forze democratiche che si ispirano al principio di equità». Per Silvio Paolucci, capogruppo in Consiglio regionale, «non potevamo mettere in campo una proposta larga se avessimo dato un segnale di divisione. Con Marsilio l’Abruzzo, per citare alcuni dati significativi, ha perso il doppio della popolazione della media nazionale, sulle infrastrutture è stato realizzato zero, le prestazioni sanitarie hanno subito un calo del venti per cento».