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  • Rete ospedaliera, l’assessore Sciullo: «A volte copiare l’idea è una base di partenza»

    «Un esempio su tutti. A volte copiare l’idea è una base di partenza». Enrica Sciullo, assessore comunale di Agnone e già candidata del Pd alle scorse regionali in Molise, commenta così le notizie in materia di sanità che arrivano dalla vicina Regione Abruzzo, tra l’altro amministrata da una giunta di centrodestra. Nei giorni scorsi, infatti, l’assessore regionale alla sanità della regione “cugina”, Nicoletta Verì, ha comunicato che «è stato trasmesso, da parte del Comitato Lea del Ministero della Salute, il verbale di approvazione del piano di reingegnerizzazione della rete ospedaliera abruzzese».

    Prima da sinistra, l’assessore regionale Nicoletta Verì

    «Vorrei sottolineare – ha aggiunto l’assessore – che è la prima volta che questo avviene, perché in passato nessuna proposta di riordino aveva completato l’iter ministeriale. Un traguardo che ci riempie di orgoglio e che siamo riusciti a centrare grazie ad un intenso lavoro di squadra». Nodo centrale della strategia messa in campo dagli amministratori regionali dell’Abruzzo è stata l’apertura di un confronto sui parametri dell’ormai famigerato DM 70, il regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera sul territorio. In merito a questo l’Abruzzo ha ottenuto un importante risultato e cioè che il Governo centrale ha preso atto e contezza che quei parametri prettamente numerici «non possono essere applicati pedissequamente allo stesso modo nelle aree metropolitane e nei territori a scarsa densità abitativa», come spiegato dalla stessa assessore Verì.

    L’assessore comunale Enrica Sciullo

    «E questo aspetto è fondamentale per gli atti di programmazione sanitaria non solo dell’Abruzzo, ma di tutte le Regioni italiane più piccole» ha aggiunto Verì. Ed è esattamente quanto va dicendo da tempo l’assessore comunale Enrica Sciullo, che è anche una infermiera e portavoce del comitato “Il Cittadino c’è”, il sodalizio che si batte da tempo per la salvezza dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone. Proprio a tale riguardo, solo nei giorni scorsi, la Sciullo è stata categorica: «È assurdo pensare, nelle zone interne, ad una offerta sanitaria rappresentata da un po’ di telemedicina, quando applicabile, dalle farmacie rurali e dall’infermiere di famiglia o di comunità. Ribadiamo la centralità dell’ospedale di area particolarmente disagiata “San Francesco Caracciolo”, che ha motivo di esistere in una rete di servizi territoriali ed ospedalieri regionali, fatta di interscambi e di supporto».

    «Rappresentiamo uno spaccato delle aree interne italiane – ha aggiunto Sciullo – con tutte le problematiche inerenti lo spopolamento, la carenza di servizi, i disagi nei collegamenti. Riteniamo inadeguato il futuro che aspetta le aree interne, vista anche la carenza dei medici di base». E ancora: «Ciò che si chiede, per tutto il territorio regionale, è una distribuzione dei servizi adeguata, il rafforzamento della rete dell’emergenza urgenza con percorsi emergenziali chiari, e la conservazione dei servizi esistenti con una migliore organizzazione in un’ottica di rete territoriale. Chiediamo un agire che dia priorità e centralità alle persone, e soprattutto fate presto».

    Un agire e un fare presto che possono prendere esempio, come suggerisce la stessa Enrica Sciullo, da quanto fatto per la rete ospedaliera in Abruzzo. «A volte – dice appunto l’assessore comunale di Agnone – copiare l’idea è una base di partenza». Il Tavolo Ministeriale DM 70 aveva già approvato la reingegnerizzazione della rete ospedaliera abruzzese, in cui spiccano ben due presidi di area disagiata, sedi di pronto soccorso, Castel di Sangro e Atessa, tra l’altro limitrofi al territorio dell’Alto Molise e dunque allo stesso ospedale “Caracciolo”. Che è esattamente quello che chiede da tempo l’assessore Enrica Sciullo.

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