Sembra di assistere a uno scambio di figurine: se tu non mi dai Solinas, io non ti do Marsilio. Nel centrodestra, prossimo e contiguo al Governo Meloni, è in corso uno scontro titanico sulla scelta delle prossime candidature ai vertici di alcune Regioni. Non è così scontato, infatti, che in Abruzzo si possa ri-candidare Marco Marsilio, per un presunto veto posto dal vice premier Matteo Salvini. Ma il diretto interessato, il presidente Marsilio, che si trova tra l’incudine e il martello rappresentati da Meloni e Salvini, tenta di smentire e lo fa rispondendo, stizzito e palesemente infastidito, alle domande dei cronisti dalla sede del Consiglio comunale di Schiavi di Abruzzo.
«Lei ha una informazione sbagliata. – ha ribattuto duramente Marsilio ad un giornalista della stampa locale che lo incalzava – Salvini no hai mai pronunciato il veto sul mio nome». Argomento chiuso, liquidato in una battuta, con il presidente palesemente infastidito, quasi a conferma che in realtà ci sono davvero delle trattative in corso sull’ok al suo secondo mandato come candidato del centrodestra in Abruzzo.
Nervosismo che ha accompagnato il presidente nel corso della pur breve intervista e che lo ha portato ad essere impreciso su un tema invece di particolare rilevanza per il territorio come quello del viadotto Sente. Proprio Marsilio, da senatore della Repubblica, fu il primo politico di livello ad interessarsi della chiusura al traffico dell’imponente struttura viaria che collegava l’Alto Molise all’Alto Vastese, congiungendo le due sponde di Belmonte del Sannio e Castiglione Messer Marino.
«All’epoca, quando ero in Senato, venni sollecitato dall’attuale senatore Sigismondi di Vasto, con il quale ho da sempre ottimi rapporti. – ha spiegato il governatore – Mi interessai di questa vicenda e attualmente il lavoro è in corso». Una svista o una gaff, atteso che non solo i lavori di messa in sicurezza non sono ancora partiti, ma pare che la Provincia di Isernia, l’Anas e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, guarda caso retto da Salvini, non abbiano neanche ancora sottoscritto l’ormai fantomatica convenzione che potrebbe dare l’avvio ai cantieri.
Poi il presidente, accortosi dell’imprecisione, si corregge: «I lavori di messa in sicurezza sono stati finanziati». E questo corrisponde al vero, è anche agli atti del Governo. «Anas sta provvedendo alla messa in sicurezza di quei piloni. – aggiunge in chiusura il presidente della Regione Abruzzo – Credo che finalmente si cominci a vedere la luce anche di questa annosa vicenda».
Francesco Bottone