Agnone in festa per il patrono: San Cristanziano. In serata prevista la messa solenne ‘Pro Populo Civitatis Angloni’ che sarà celebrata dal vescovo di Trivento, Claudio Palumbo nella chiesa madre di San Marco a partire dalle 17,30. Per l’occasione sarà rinnovata l’offerta delle chiavi della città e dei ceri al santo da parte del primo cittadino, Daniele Saia. Seguirà la processione per le vie cittadine accompagnata dal complesso bandistico ‘Città di Casalanguida’. Alle 21,30, in piazza Plebiscito, atteso il concerto del cantante e figlio d’arte, Marco Morandi.
Pillole di storia – Fino agli inizi del Novecento la festa iniziava già dal novenario di preghiera quando dalle 13 parrocchie di Agnone le statue venivano portate nella chiesa di san Marco dove sostavano lungo le tre navate fino al giorno del festeggiamento. Alle ore 12 dello stesso giorno, dopo la messa tenuta dall’arciprete, partiva la processione che si snodava lungo le vie principali della cittadina e riportava tutte le statue nelle loro parrocchie.
Le statue erano disposte in ordine ascendente, le statue di dimensioni più piccole come san Vito venivano portate dai bambini, fino a giungere alle statue più grandi dei vescovi come san Nicola, san Placido e sant’Emidio che precedevano il clero del luogo allora numerosissimo (il vescovo, circa 20 sacerdoti semplici, i rispettivi parroci e l’arciprete) e la popolazione locale. Tale tradizione è estinta dal 1933.
La processione del 13 maggio si concludeva nella chiesa di Maiella perché secondo la tradizione popolare “san Benedetto doveva salutare la sorella santa Scolastica”. Tale tradizione è estinta dalla fine del XX secolo.
Sul piano strettamente religioso il Breve Apostolico di Papa Pio VI (1776) arricchì la festa di san Cristanziano con le maggiori indulgenze per la durata di otto giorni (13-20 maggio).
Un’altra consuetudine, non più in uso, era quella eseguita la sera della vigilia della festa, prima dei Vespri, quando il sindaco portava a deporre ai piedi del santo patrono la chiave della città, che veniva restituita il giorno successivo durante la processione.