«Dopo un attento esame della situazione blocco della caccia di selezione al cinghiale nell’ambito Vastese, in disaccordo totale con l’operazione effettuata dal nostro Atc, come da richiesta della Regione Abruzzo, ovvero la sospensione forzata ormai da diverse settimane di ben venticinque squadre dalle attività di prelievo, mi trovo costretto a rassegnare le mie dimissioni da rappresentante della caccia di selezione in seno a questo ambito. Auguro ai due rappresentanti rimasti buon lavoro».
Telegrafico, ma deciso, il presidente provinciale dell’Arci Caccia Chieti, Angelo Pessolano, che si è appunto dimesso da responsabile della caccia di selezione nel territorio di competenza dell’Atc Vastese. Eseguendo un ordine strampalato della Regione Abruzzo, l’Atc Vastese, a guida Marco Scarpone, ha sospeso la metà delle squadre operanti perché ritenute colpevoli di non aver effettuato il numero minimo di prelievi.
«La Regione ha chiesto e ottenuto dall’Atc la sospensione delle squadre presuntamente inadempienti, con conseguente attività di rotazione all’interno delle varie macro aree da parte di altre squadre. – continua Pessolano – Una operazione messa in atto senza alcuna opposizione da parte del nostro Atc, un vero e proprio diktat dell’ufficio regionale preposto, inutile e figlio di una lettura miope della problematica, che evidenzia una acclarata incapacità gestionale da parte degli uffici».
Analizzando i dati degli abbattimenti effettuati fino a qualche giorno fa, in numeri parlano di un centinaio di prelievi nel mese di aprile, 209 a maggio e 219 a giugno. Poi lo stop, causato dalla sospensione delle squadre appunto.
«A partire dal 18 giugno, 25 squadre su 57 sono state sospese e rimarranno tali fino al prossimo Comitato di gestione. – aggiunge Pessolano – Ecco il “grande” risultato ottenuto dalla Regione, che ha deciso di imporre questa sospensione e una rotazione inefficace, eseguita “ciecamente” dall’Atc. L’uso del termine “ciecamente” evidenzia l’ignoranza gestionale di chi ha preso e accettato questa soluzione insensata. È ovvio che bloccare 75 selecontrollori, minimo tre per squadra, causa la mancanza di ulteriori abbattimenti. Questo ha comportato tre settimane di fermo venatorio obbligato. L’esatto contrario di quello che dovrebbe essere l’obiettivo perseguito dalla Regione Abruzzo e dallo stesso Atc».
Per la serie, a che gioco stiamo giocando? Questa sembra essere la domanda retorica posta da Angelo Pessolano.