Si terrà oggi, davanti al TAR Abruzzo di L’Aquila, l’udienza sul ricorso amministrativo presentato dalle associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia contro la delibera della Giunta abruzzese che consentirà ai cacciatori dal prossimo 14 ottobre di prelevare 469 cervi in due comprensori dell’Aquilano e non su tutto il territorio regionale come si vuole far credere.
Una decisione, quella di gestire a livello venatorio la popolazione di cervi, contro cui si sono levate le voci delle solite associazioni animaliste e ambientaliste locali e nazionali che utilizzano fondi pubblici per contrastare, a prescindere, le decisioni delle amministrazioni regionali.
Le associazioni hanno anche lanciato on line una petizione che ha raccolto la sottoscrizione di 133mila persone, ovviamente non tutte residenti in Abruzzo, e che comunque rappresenta una percentuale minima rispetto all’intera popolazione abruzzese. Nove abruzzesi su dieci quella petizione non l’hanno firmata, questo dice la matematica. Una sparuta minoranza, dunque, che vorrebbe imporre, su basi meramente ideologiche e pregiudiziali, la sua volontà, quella cioè di impedire la gestione faunistico-venatoria, quindi scientifica, della popolazione di cervi solo ed esclusivamente in quelle zone dove sono in esubero.