Nella chiesa di Sant’Amico, situata nel rione La Ripa, si è svolta ieri pomeriggio una celebrazione toccante per commemorare il quinto anniversario dalla scomparsa di Enrico Marinelli, prefetto vaticano e figura di spicco nel panorama della sicurezza italiana e internazionale. Marinelli, scomparso il 17 novembre 2019, riposa nella memoria collettiva di Agnone e della comunità vaticana come un uomo di profonda fede e dedizione al servizio.
La celebrazione si è tenuta in quella che lo stesso Marinelli definiva la “sua” chiesa. Oltre ai familiari, hanno preso parte alla commemorazione gli amici più cari (tra cui Adriano Orlando, Clemente Zarlenga e Antonio Ferrelli), a testimonianza del legame profondo e del rispetto condiviso verso un uomo che ha lasciato un segno indelebile.
Prima di diventare prefetto vaticano, Marinelli ha indossato con orgoglio la divisa della Polizia di Stato, servendo come commissario e questore in diverse città italiane. La svolta nella sua carriera giunse con l’incarico presso Città del Vaticano, dove per anni si è occupato della sicurezza al fianco di Papa Giovanni Paolo II, diventato poi santo. Il pontefice lo chiamava affettuosamente “il mio Generale”, segno del rapporto di stima reciproca e di profonda fiducia che li univa.
Marinelli avrebbe compiuto quest’anno 92 anni. La cittadina di Agnone conserva numerosi ricordi legati alla sua figura, soprattutto per l’impegno profuso nel facilitare la visita storica di Papa Giovanni Paolo II il 19 marzo 1995. Fu un evento memorabile che segnò la comunità altomolisana. Ma l’operato di Marinelli non si fermò lì: l’anno successivo, a dicembre del 1996, contribuì in modo decisivo all’organizzazione del trasferimento della celebre Ndocciata ad accendere la Città Eterna, in occasione del 50° anniversario del pontefice polacco.
La sua esperienza e il rapporto personale con Wojtyla sono raccontati nel libro ‘Papa Wojtyla e il Generale‘ (edizioni Nova Itinera), presentato il 31 maggio 2007 al Teatro Italo Argentino. Quest’opera rappresenta una testimonianza preziosa di un rapporto unico, nato tra i corridoi del Vaticano e cresciuto negli anni di servizio.
La proposta: intitolare un luogo a Enrico Marinelli
A margine della liturgia, gli amici più stretti di Marinelli hanno sottolineato quanto il ricordo del prefetto sia ancora vivido e significativo. A cinque anni dalla sua scomparsa, hanno proposto che l’amministrazione comunale renda omaggio a questa figura dedicandogli una strada, una piazza o un edificio religioso. “Per tutto ciò che ha fatto per Agnone e per la sua comunità, sarebbe un gesto dovuto e significativo”, hanno sottolineato con convinzione.