E’ convocata per domani, alle ore 19, presso la sede dell’Atc Vomano, la riunione del Comitato di gestione con all’ordine del giorno anche la recente sentenza del Tar Abruzzo che ha censurato il comportamento dell’ambito territoriale di caccia guidato dall’ingegner Franco Porrini relativamente alla assegnazione di una zona per la caccia al cinghiale ad una squadra a danno di un’altra.
La vicenda, di cui ci siamo occupati recentemente con questo articolo, ha visto sconfitto l’Atc Vomano che aveva assegnato una zona per la caccia al cinghiale ad una squadra anziché ad un’altra.
Subito dopo la pubblicazione della sentenza, l’avvocato Matteo Valente, su mandato del caposquadra della compagine denominata “Lotaresco 2006“, aveva indirizzato una istanza di ottemperanza all’Atc, chiedendo appunto «con la massima cortese premura» che venisse «data ottemperanza alla pronuncia in oggetto».
«Le pronunce del Giudice amministrativo hanno efficacia diretta ed immediata, – scrive l’avvocato Valente nella diffida ad adempiere – e per l’effetto è dovere di codesto spettabile ente dare esecuzione al giudicato assegnando tempestivamente la zona di caccia A9, ricadente nella macroarea A, al mio assistito. Ogni ritardo verrà considerato ai fini della quantificazione delle voci di danno risarcibili al mio assistito».
Nonostante la diffida dell’avvocato, tuttavia, non c’è stato nessun atto da parte dell’Atc Vomano finalizzato ad assegnare la zona contesa alla squadra indicata come legittima assegnataria dal Tar. Ora il presidente Porrini porta la questione in Comitato di gestione. Secondo la indiscrezioni trapelate alla vigilia, l’indirizzo della presidenza è di impugnare la decisione del Tar andando avanti nel secondo grado di giudizio amministrativo. Questo, intuibilmente, comporterebbe ulteriori spese per l’ente, soldi dei cacciatori e dei contribuenti.