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  • Europa rende obbligatoria l’indicazione del luogo di raccolta anche per tartufi e funghi. Coldiretti: «Svolta importante»

    Coldiretti Molise accoglie positivamente l’entrata in vigore, dal primo gennaio, del Regolamento UE 2429/2023 che rende obbligatoria l’indicazione del luogo di raccolta anche per tartufi e funghi. Il Molise, regione da sempre vocata alla produzione di funghi, negli ultimi anni ha visto affermarsi anche quella di tartufi. Riprova ne è il rilascio di oltre 5000 tesserini che abilitano altrettanti raccoglitori del pregiato fungo che cresce sottoterra.

    Presente in tutta la regione in vari periodi dell’anno dalla primavera all’autunno, il tartufo in Molise è presente nei boschi e nelle zone montane fino alle pinete costiere. La regione è una delle più ricche di tartufo nelle sue molteplici varietà che spaziano dal bianco pregiato, al nero estivo o scorzone fino al nero uncinato e al bianchetto o marzuolo.

    Per questo, la norma europea entrata in vigore all’inizio dell’anno restituisce la giusta trasparenza ad un settore che in Molise rappresenta un’eccellenza oltre che un’occasione di reddito per le aree interne.

    “Una svolta importante per la trasparenza del mercato – afferma il Presidente Provinciale di Coldiretti Isernia, Mario Di Geronimo – che permetterà ai consumatori di conoscere con certezza la provenienza del prodotto e al contempo contrastare la vendita di tartufi importati dall’estero e spacciati per italiani. Dunque un grande passo avanti fondamentale per garantire un mercato più trasparente e tutelare le eccellenze locali”.

    “L’attenzione per la qualità e l’origine del prodotto – aggiunge il Presidente di Coldiretti Isernia – è essenziale per valorizzare il territorio e tutelare i consumatori in questo come in tanti altri settori che abbiamo difeso ottenendo regole e trasparenza. Si stima che in Italia operino circa 200.000 raccoglitori di tartufi, alcuni dei quali riforniscono ristoranti e negozi, contribuendo all’economia delle aree boschive e interne ma, ad esempio, gli ultimi dati sul commercio estero ci dicono che le importazioni nel 2024 hanno registrato un aumento dell’86%. Si tratta dunque di una svolta importante per la trasparenza del mercato che Coldiretti sosteneva fino dal 2017”.

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