RICEVIAMO e pubblichiamo:
Grazie al Decreto Sblocca Italia, il Governo Renzi ha dato il via a numerose trivellazioni per lo sfruttamento di idrocarburi nel mare Adriatico. Alcuni di questi eco-mostri sorgeranno davanti alle coste abruzzesi. Perché trivellare l’Abruzzo, regione verde d’Europa, con ben due parchi nazionali, spiagge soleggiate, ricca di flora e fauna? Una regione che dovrebbe vivere di turismo ora si trova a fronteggiare lo spettro del petrolio. Un petrolio per di più di qualità scadente che apporterebbe un quantitativo molto basso, quasi irrisorio, per il fabbisogno nazionale. Cosa ci guadagnerà l’Abruzzo da tutto ciò? Nulla! Non è forse il caso di puntare su un’economia sostenibile, fatta di turismo, agricoltura e pesca?
Da anni si parla di creare un Parco della Costa Teatina che parta da Ortona e arrivi a Vasto, un luogo straordinario dove la natura è ancora incontaminata, e invece cosa si pensa di fare? Posizionare trivelle lungo la costa per poi esporsi ad un possibile disastro ambientale?
Disastro come quello avvenuto recentemente in California a Santa Barbara, dove la perdita di un oleodotto di proprietà della Plains All American Pipeline LP, per cause ancora sconosciute, ha sversato in mare ben 397.462 litri di petrolio e sta compromettendo l’equilibrio dell’ecosistema locale.
Perché l’Italia continua ad andare controcorrente quando invece l’Europa punta ad una politica energetica ecosostenibile e sta approntando politiche indirizzate al progressivo abbandono delle fonti fossili a favore delle nuove fonti energetiche rinnovabili e verso i dettami dell’economia circolare?
Diciamo tutti NO a queste scelte anacronistiche del governo italiano, e per farlo, invito tutti i cittadini, insieme a me e a tutto M5S, a partecipare numerosi alla manifestazione che si terrà il 23 maggio a Lanciano contro questo mostro chiamato Ombrina.
Daniela Aiuto
Eurodeputata M5S