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  • A Roma il funerale di Papa Francesco, a Trivento l’ingresso in diocesi di monsignor Cibotti

    La concomitanza temporale non è stata delle più opportune probabilmente, perché mentre a Roma i grandi della terra e il popolo di Dio presenziavano ai solenni funerali del Sommo Pontefice Francesco, a Trivento si festeggiava, sia pure “sobriamente”, l’ingresso in diocesi del nuovo vescovo, monsignor Camillo Cibotti.

    Tra le autorità che hanno accolto il presule che da oggi ha assunto la titolarità della diocesi triventina, insieme a quella di Isernia-Venafro, anche il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti. Di seguito riportiamo l’intervento del Governatore del Molise declamato in cattedrale a Trivento.

    ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

    «Oggi ci ritroviamo riuniti in questa giornata di grande significato per la Diocesi di Trivento e per tutta la nostra regione. È con sincera gratitudine che porgo il mio saluto, a nome della Regione Molise e dell’intera comunità molisana, a Sua Eccellenza Monsignor Camillo Cibotti, che oggi prende ufficialmente possesso della Cattedra Episcopale di Trivento, che ben saprà guidare, così come sta facendo, da undici anni, quale Pastore della Diocesi Isernia-Venafro.

    Nel contempo, il ringraziamento per il lavoro svolto va a Sua Eccellenza Monsignor Claudio Palumbo, al quale rivolgo un pensiero di sincera riconoscenza per la dedizione, sapienza e grande sensibilità pastorale con cui ha guidato questa Diocesi. Lo ringraziamo per la sua testimonianza di fede vissuta, per l’ascolto paziente, per l’impegno profuso nel valorizzare le persone e i territori, con uno stile sempre discreto, ma profondamente incisivo.

    L’insediamento di un Vescovo è sempre un momento che richiama l’anima più autentica delle nostre comunità: quella che si fonda sulla spiritualità, sulla coesione sociale, sulla speranza. La sua nomina, Eccellenza Reverendissima Mons. Camillo Cibotti, per come abbiamo avuto modo di conoscerLa, è un dono per questo territorio: il segno di una guida che saprà essere prossima, attenta, salda nella fede e nel servizio.

    Ma oggi, questo momento di gioia si accompagna a un sentimento di profonda tristezza e raccoglimento: poche ore fa si sono svolte, a Roma, le esequie solenni di Sua Santità Papa Francesco, Pontefice amatissimo, guida spirituale instancabile, voce limpida del Vangelo in un tempo fragile e spesso disorientato.

    A nome della Regione Molise e dei suoi cittadini, desidero esprimere il più sincero cordoglio per la sua scomparsa. La sua testimonianza di umiltà, di attenzione ai poveri, ai migranti, agli ultimi, e il suo costante invito alla fratellanza e alla pace rimarranno scolpiti nella memoria collettiva del nostro tempo. Il Molise, che ebbe l’onore di accoglierlo il 5 luglio 2014, conserva con gratitudine il ricordo vivo della sua vicinanza semplice, della sua parola schietta, del suo abbraccio paterno.

    In questo momento di lutto e di passaggio, eleviamo anche un pensiero fiducioso all’intera Chiesa universale, accompagnando con la preghiera e con l’auspicio di ogni bene i Cardinali chiamati a eleggere il successore di Pietro. Che lo Spirito Santo illumini i loro cuori, affinché il nuovo Papa possa continuare a guidare il popolo cristiano nel solco di misericordia, giustizia e pace tracciato da Papa Francesco.

    Nel cuore di questo tempo storico, così complesso e carico di interrogativi, la figura del Vescovo torna ad avere un ruolo centrale: pastore, guida spirituale, ma anche punto di riferimento etico e umano per un’intera comunità.

    In Lei, Eccellenza, anche i cittadini della Diocesi di Trivento, così come hanno fatto quelli della Diocesi di Isernia-Venafro, riconosceranno presto un compagno di cammino, un ascoltatore attento, una presenza amica.

    Le istituzioni civili, da parte loro, hanno il dovere di saper dialogare con la Chiesa locale in uno spirito di reciproco rispetto e collaborazione.

    La Regione Molise, in particolare, intende rinnovare il proprio impegno a camminare insieme alla Diocesi su questioni che riguardano la coesione sociale, l’educazione, la dignità del lavoro, l’accoglienza, la tutela dei più deboli.

    La costruzione del bene comune è una responsabilità condivisa, che va oltre ogni confine di ruolo o competenza.

    A Lei, Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Camillo Cibotti, rivolgo dunque i più sentiti auguri per questo nuovo cammino pastorale. Che il suo ministero possa essere fecondo di frutti spirituali e civili, e che trovi nella nostra terra, nella sua gente, nelle istituzioni, un terreno fertile e disponibile. Benvenuto a Trivento, benvenuto tra la sua gente».

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