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  • Uccisione dell’orsa Amarena: rinvio a giudizio per l’imputato

    A distanza di oltre due anni dalla tragica notte dell’uccisione dell’orsa Amarena, oggi è stato disposto il rinvio a giudizio dell’imputato e il 19 gennaio ci sarà la prima udienza dibattimentale

    Era il 31 agosto 2023 quando Amarena, uno degli esemplari più conosciuti e amati di orso bruno marsicano, fu colpita a fucilate nei pressi di San Benedetto dei Marsi, davanti alla stessa abitazione dell’imputato. Una ferita profonda per la conservazione della specie, che oggi conta appena 50-60 individui in tutto l’Appennino.

    Il WWF Italia, insieme ad altre associazioni, si è costituito parte civile nel processo per ribadire l’estrema gravità di quanto accaduto. «L’uccisione di Amarena è un reato che non può essere dimenticato – sottolinea Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo – Dobbiamo trasformare questo dolore in un impegno concreto per il futuro dell’orso marsicano».

    La sua morte ricorda quanto sia urgente rafforzare la convivenza tra uomo e orso: ridurre drasticamente le cause di mortalità legate all’uomo, favorire l’espansione naturale della specie e costruire una cultura di rispetto attraverso l’informazione e il dialogo con le comunità locali.

    «Amarena rimarrà un simbolo del nostro impegno – conclude Filomena Ricci – Ogni passo che faremo per proteggere la specie sarà anche un modo per non dimenticarla».

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