L’argomento “fuori sacco”, così come lo ha definito l’assessore Marone, della seduta di ieri del Consiglio regionale è stato lo stato di avanzamento dei lavori di messa in sicurezza del viadotto “Longo”, altrimenti noto come ponte Sente. Quello chiuso al traffico veicolare da sette anni ormai. Da giorni, in effetti, non si vede movimento nel cantiere, e la vicenda è stata riportata agli onori della cronaca locale, e non solo, dalle recenti dichiarazioni dell’ufficio stampa dell’Anas, pubblicate proprio su queste colonne. In estrema sintesi Anas ha ammesso che i soldi per completare gli interventi non ci sono. O meglio, non ci sono ancora, perché da qualche parte dovranno pur essere trovati da chi ha il potere e l’onere di farlo.

Pressato in tal senso dal consigliere regionale Andrea Greco, vera spina nel fianco della maggioranza anche sul tema viadotto Sente, l’assessore competente, Michele Marone, tra l’altro consigliere giuridico dello stesso ministro Matteo Salvini, ha riferito: «Posso confermare che per risolvere definitivamente, sotto il profilo delle risorse, il finanziamento dei lavori di ammodernamento del famoso ponte Sente, era necessario un rientro nella proprietà dello Stato di questa opera d’arte e della strada provinciale Istonia, ex statale. Le procedure che sono state fatte fino adesso si sono concluse positivamente sia al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sia al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici già ormai da da più di otto mesi e la pratica giace presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Siccome deve essere fatto un DPCM, con cui riclassificano le strade, capisce che non c’è soltanto la strada statale in cui insiste il ponte Sente, ma ci sono anche altre strade che saranno riclassificate della Regione Abruzzo, dell’Umbria, Marche e della Toscana. Quindi auspico che nelle prossime settimane, se non nei prossimi mesi, venga fatto questo DPCM per andare a riclassificare definitivamente la strada e quindi si potrà anche provvedere all’appostamento di risorse finanziarie più cospicue per ammodernare completamente l’arteria».

Insomma il ritorno ad Anas, la procedura che prende il nome di ri-statalizzazione dell’attuale strada provinciale Istonia, ha superato positivamente tutti gli step e i pareri tecnici dei vari organismi competenti ed è pronta alla firma, come si dice in gergo burocratico, della Presidente Meloni. Chiaramente il Consiglio dei ministri non può produrre un Dpcm solo per il viadotto Sente, e dunque bisogna attendere che l’analogo iter avviato per altre strade da ristatalizzare giunga al termine. Settimane o mesi, questa la tempistica, piuttosto generica, indicata dall’assessore Marone. Anche perché il Governo centrale, in questi giorni, ha ben altre priorità legate alla politica estera magari.

«Per quanto riguarda i lavori avviati, – ha ripreso Marone – hanno completato una prima parte, mentre dovranno provvedere, ne ho parlato due settimane fa con il nuovo direttore territoriale di Anas, sempre con i fondi che ci sono, ad ultimare un’altra parte di interventi, al fine di mettere in sicurezza l’opera d’arte e garantire una riapertura quantomeno a senso unico alternato». Ipotesi, quest’ultima, già esclusa categoricamente dall’Anas solo pochi giorni fa su queste stesse colonne. «Le posso garantire, – ha chiuso Marone rivolgendosi direttamente al consigliere interrogante Greco – che anche su questa su questa vicenda siamo sempre col fiato sul collo di Anas, e non solo, anche sul Ministero delle Infrastrutture».
Francesco Bottone