PESCOPENNATARO – E’ conosciuto come il paese della pietra e degli abeti soprani. Da ieri pomeriggio è anche il paese dei Vigili del fuoco.
Grazie ad una toccante cerimonia dedicata alle memoria dell’ingegner Antonio Litterio, già ispettore generale delle scuole antincendio del corpo, sono stati rinsaldati i legami tra il piccolo centro dell’Alto Molise e i Vigili del fuoco.
L’occasione è stata data dall’intitolazione del neonato gruppo sportivo dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Isernia proprio alla memoria del comandante Litterio.
E il sindaco di Pescopennataro, Pompilio Sciulli, non si è fatto scappare l’occasione di trascinare fin sui monti dell’Altissimo Molise Vigili del fuoco e personalità da mezza Italia.
«Siamo orgogliosi di essere il paese che ha dato i natali all’ingegner Litterio. – ha spiegato al numeroso pubblico che affollava l’aula consigliare il primo cittadino – Tra l’altro l’ingegnere è stato anche consigliere comunale nel 1985».
Il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, l’ingegner Luigi Giudice, (primo da sinistra nella foto qui in alto, ndr) ha ricordato la lunga e lusinghiera carriera del comandante Litterio: «Allievo prediletto dell’ispettore generale del corpo, l’ingegner Edoardo Colangelo (originario di Schiavi di Abruzzo, ndr), l’ingegner Litterio ci ha lasciato un esempio di vita vissuta con generosità e dedizione alle istituzioni. Con l’intitolazione del gruppo sportivo dei Vigili del fuoco di Isernia alla sua memoria vogliamo celebrare un ideale passaggio di consegne, un testimone, una staffetta tra la sua figura, il suo esempio e il suo insegnamento e noi, ma anche con le future generazioni che a noi si avvicenderanno».
Il dottor Luigi Colangelo, (al centro della foto accanto a sinistra, ndr) presente alle cerimonia in rappresentanza della famiglia dell’ispettore generale del corpo, ha ricordato i momenti solenni trascorsi insieme negli anni passati: «Voglio ricordare, in questa occasione, gli incontri avuti insieme all’ingegner Litterio e a mio zio, l’ingegner Colangelo, con due Pontefici: Giovanni XXIII e l’udienza con Paolo VI. L’ingegner Litterio non amava stare dietro la scrivania come molti funzionari e dirigenti di oggi, ma stava accanto ai suoi uomini, si sporcava e lavorava con loro. Ricordo il suo impegno in occasione del terremoto del Friuli o dell’alluvione di Firenze».
Presenti alla cerimonia i famigliari dell’ingegner Litterio, tra i quali il figlio, l’ingegner Tolomeo Litterio, attuale direttore regionale dei Vigili del fuoco dell’Emilia Romagna, il comandante provinciale di Campobasso, Felice Di Pardo, il comandante provinciale di Benevento, Michele Di Tullio.
Il comandante provinciale di Isernia, Giudice, ha omaggiato il direttore Litterio con il crest del comando, appena realizzato e per l’occasione presentato al pubblico.
A rendere ancor più solenne il momento, l’esibizione della fanfara dei Vigili del fuoco di Napoli.
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
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Sul prossimo numero dell’Eco cartaceo uno speciale dedicato alla cerimonia.