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  • Lavori per mezzo milione di euro a Sant’Angelo del Pesco: tutto fermo, si va al Tar

    Lavori pubblici per mezzo milione di euro rischiano di rimanere al palo per via di un ricorso al Tribunale regionale amministrativo. Succede nel piccolo Comune montano di Sant’Angelo del Pesco, al quale è stato concesso, dal Ministero dell’Interno, un finanziamento di cinquecentomila euro per la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico in località Orto Purgatorio. E a volte i toponimi sono davvero azzeccati, perché ora l’amministrazione guidata dalla sindaca Nunziatina Nucci, si trova sospesa davvero in una sorta di purgatorio di dantesca memoria.

    La sindaca di Sant’Angelo del Pesco

    Gli interventi finanziati e progettati sono stati affidati alla ditta aggiudicataria, questo già nel dicembre del 2021. A distanza di quattro anni, tuttavia, i lavori di messa in sicurezza non sono ancora partiti, per non meglio specificati motivi, tanto che nelle scorse settimane il Comune ha chiesto espressamente all’operatore economico aggiudicatario di manifestare la propria volontà «al mantenimento della convenienza alla stipula del contratto con contestuale manifestazione di interesse alla conferma dell’offerta, o in alternativa di comunicare la scelta di non stipulare il contratto stesso per eccessiva onerosità sopravvenuta».

    Questo si legge negli atti del Municipio. La ditta aggiudicataria è stata quindi convocata negli uffici dell’ente, in segreteria, per la sottoscrizione dell’appalto, munita di tutti i documenti necessari, tra i quali la cosiddetta garanzia definitiva e la polizza assicurativa. Invito a comparire che non ha avuto seguito, perché infatti la ditta che dovrebbe realizzare gli interventi non si è presentata.

    Il Comune, per tre volte, ha ripetuto la convocazione fino a stabilire una data ultima di comparizione, «con avvertenza che, nel caso di mancata consegna documentale e sottoscrizione del contratto nel termine innanzi indicato, la scrivente stazione appaltante riterrà integrata la rinuncia espressa all’esecuzione dei lavori oggetto di gara, provvedendo alla adozione dei necessari atti consequenziali ai fini dello scorrimento della graduatoria, con assegnazione in favore della ditta posizionata seconda». Una sorta di ultimatum dunque, rispetto al quale la Encema Costruzioni Generali srl rispondeva a mezzo pec di «rappresentare l’impossibilità di procedere con la sottoscrizione del contratto».

    Di conseguenza l’ufficio tecnico comunale ha disposto la revoca dell’aggiudicazione dei lavori in oggetto alla ditta del posto, provvedendo al contestuale affidamento alla seconda classificata, una impresa edile di Capracotta. E qui il colpo di scena: la ditta assegnataria dei lavori in prima battuta ha presentato un ricorso al Tar, per mezzo dell’avvocato Fausto Troilo, impugnando così la revoca dell’aggiudicazione dei lavori in oggetto.

    Uno sviluppo inatteso che ora trascina il Comune in una vicenda giudiziaria la cui tempistica rischia probabilmente di far perdere il finanziamento da mezzo milione di euro. Per questi motivi l’amministrazione comunale, con delibera di Giunta, ha dato mandato all’avvocato Massimo Di Nezza del Foro di Isernia, quale difensore del Comune di Sant’Angelo del Pesco, affinché proponga atto in opposizione al ricorso. La palla, poi, intesa come decisione, passerà nelle mani dei giudici amministrativi, con la tempistica che non lascia ben sperare rispetto al mantenimento del finanziamento da mezzo milione di euro.

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