“Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II hanno collaborato con lo Spirito Santo per ripristinare e aggiornare la Chiesa secondo la sua fisionomia originaria, la fisionomia che le hanno dato i santi nel corso dei secoli”. Sono le parole in cui Papa Francesco ha sintetizzato, nell’omelia della grande messa in piazza san Pietro, le figure di Roncalli e Wojtyla, nel giorno in cui questi “vescovi e papi del XX secolo” del quale “hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti”, sono elevati agli onori degli altari. “Non dimentichiamo – ha aggiunto papa Bergoglio – che sono proprio i santi che mandano avanti e fanno crescere la Chiesa”. Nella convocazione del Concilio “Giovanni XXIII ha dimostrato una delicata docilità allo Spirito Santo, si è lasciato condurre ed è stato per la Chiesa un pastore, una guida-guidata”, e “questo è stato il suo grande servizio alla Chiesa; è stato il Papa della docilità allo Spirito”.In questo “servizio al Popolo di Dio – ha detto ancore Francesco – Giovanni Paolo II è stato il Papa della famiglia. Così lui stesso, una volta, disse che avrebbe voluto essere ricordato, come il Papa della famiglia. Mi piace sottolinearlo mentre stiamo vivendo un cammino sinodale sulla famiglia e con le famiglie, un cammino che sicuramente dal Cielo lui accompagna e sostiene. Che entrambi questi nuovi santi Pastori del Popolo di Dio intercedano per la Chiesa”.
La Messa ha avuto diversi momenti salienti. Le reliquie dei due nuovi santi sono state portate all’altare dalla miracolata di Karol Wojtyla, Floribeth Mora Diaz, accompagnata dalla sua famiglia, e dAi nipoti di Angelo Roncalli. Quindi la celebrazione è proseguita secondo i dettami della liturgia festiva. Alla comunione una lunga teoria di ombrelli bianco gialli ha accompagnato gli 870 sacerdoti che hanno distribuito le particole consacrate ai fedeli.
Quindi il Regina Coeli, la preghiera mariana che nel periodo di Pasqua prende il posto dell’Angelus, ha segnato il momento conclusivo con i saluti e i ringraziamenti del Papa a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione e ai pellegrini giunti da tutto il mondo. Un saluto particolare al sindaco di Roma, Ignazio Marino e al cardinale vicario Agostino Vallini oltre che alle delegazioni presenti, salutate personalmente al termine della celebrazione.