«E’ un fatto grave che in Provincia di Chieti non sia stato possibile avviare in tempo utile la caccia selecontrollata per il contenimento numerico del cinghiale».
La denuncia, l’ennesima, arriva dal presidente regionale della Copagri Abruzzo, Camillo D’Amico.
Il motivo della protesta è la mancata attivazione della caccia di selezione ai cinghiali, slittata a data da destinarsi perché in Provincia non hanno sbrigato le pratiche in tempo utile.
«Considerata l’impossibilità materiale di una proroga della caccia con i metodi tradizionali (che in Molise invece è stata fatta, ndr), per via dei contenuti del calendario venatorio e per quanto ad oggi consentono le normative nazionali vigenti, restava la possibilità di avere sino al 31 Gennaio prossimo gli abbattimenti con il metodo del selecontrollo. La Provincia di Chieti, pur a conoscenza di questa possibilità prevista nel calendario venatorio 2015, ha “dimenticato” di chiedere i necessari pareri all’Ispra così rendendo materialmente impossibile dare continuità agli abbattimenti dei cinghiali che continuano a rappresentare un concreto pericolo per l’incolumità e la sicurezza delle persone oltre che per le colture agricole».