CELENZA SUL TRIGNO – I piccoli alunni della scuola primaria offrono un fiore simbolico ai bambini vittime dell’Olocausto.
“Affrontare il tema dell’Olocausto, spiegare il significato di questa ricorrenza, i motivi che hanno portato ad istituirla, il significato del termine “SHOAH”, a bambini dai sei ai dieci anni non è semplice e neppure esente da rischi”.
Questo è stato il pensiero dominante del team dei docenti della scuola primaria di Celenza sul Trigno, i quali hanno consapevolmente evitato di proiettare film sul tema, vista la giovane età dei loro interlocutori. La Shoah sta diventando parte dell’identità e della memoria collettiva degli studenti europei, pertanto è giusto e doveroso ricordare questo evento il 27 gennaio, ma nella scuola primaria bisogna tener conto dello sviluppo emozionale e cognitivo dei bambini, quindi quest’anno i docenti hanno deciso di introdurre l’argomento nel modo più delicato ed opportuno possibile. Sono stati condotti, infatti, momenti di spiegazione sollecitando la discussione, la riflessione, le eventuali domande e cercando le risposte assieme e, nel contempo, svolte attività di lettura e approfondimento, quali “Volevo volare come una farfalla” o “Se il cielo fosse carta”, per coinvolgere i giovani studenti e farli “entrare in quella orrenda realtà” con un approccio educativo graduale e poco traumatizzante, focalizzando l’attenzione su aspetti adeguati alla loro fascia d’età. Messi in cerchio e guidati dai loro insegnanti, è stato chiesto ai bambini di esprimere liberamente le loro impressioni. Attrezzati con del materiale (fogli di carta, colori a matita, forbici, colla) i bambini hanno disegnato un grosso fiore contenente pensieri liberi, dedicati ai loro coetanei vittime dell’olocausto. I fiori sono stati sistemati in un vaso disegnato su un cartellone, esposto in aula come un omaggio, piccolo e inutile, ma scaturito dal cuore.