(ANSA) – CAMPOBASSO, 20 FEB – Sono 14 le irregolarità riscontrate in Molise dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta che ha consentito di scoprire in tutta Italia 1.079 ‘furbetti’ accusati di aver percepito illecitamente fondi stanziati per combattere la disoccupazione. Nel dettaglio 6 le persone denunciate in provincia di Campobasso, 8 in quella di Isernia.
Più di mille casi in tutta Italia – Sono 1.079 i ‘furbetti’ scoperti dalla Guardia di finanza accusati di aver percepito illecitamente fondi stanziati per combattere la disoccupazione: dovranno restituire allo Stato quasi 40 milioni di euro. Il Nucleo speciale Spesa pubblica e repressione frodi comunitarie delle Fiamme gialle, nell’ambito della collaborazione con Invitalia Spa, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, ha individuato le irregolarità in seguito ad analisi e controlli, mediante l’incrocio di banche dati, sulla posizione di oltre 10 mila imprese destinatarie di 411 milioni di euro erogati ai sensi del decreto legislativo n. 185 del 21 aprile 2000, finalizzato appunto a promuovere l’auto-impiego delle persone in cerca di lavoro tramite l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali o di lavoro autonomo.
‘Non hanno rispettato vincoli’ – Per beneficiare dei contributi, sottolinea la Guardia di Finanza, “è necessario avere determinati requisiti e rispettare alcuni vincoli come: essere non occupati alla data di presentazione della domanda del contributo; comunicare all’Ente erogatore l’avvenuta cessazione dell’attività economica destinataria del contributo pubblico se questo avviene prima di un quinquennio; non essere titolari di quote o azioni di altre società ammesse a benefici; non richiedere altre agevolazioni, anche fiscali per 36 mesi dalla concessione dei benefici; non trasferire al di fuori dell’azienda i beni ed i diritti aziendali ammessi al contributo”. E i 1.079 soggetti individuati “non hanno rispettato i vincoli previsti anche attraverso comportamenti fraudolenti, come la redazione di atti falsi”. L’esito delle analisi è ora al vaglio dei vari comandi territoriali della Guardia di finanza che stanno concludendo gli accertamenti necessari per l’avvio dei procedimenti penali davanti all’autorità giudiziaria ordinaria e di quelli per responsabilità erariale davanti a quella contabile. Nel frattempo Invitalia ha già attivato le procedure di revoca dei benefici e le conseguenti iniziative legali per il recupero dei fondi. L’operazione di oggi, denominata ‘Return’, segue due analoghe campagne di controlli. Nel complesso, l’attività di analisi dei fondi erogati ai sensi del Decreto legislativo 185/2000 ha finora consentito l’individuazione di 3.420 posizioni irregolari con un conseguente obbligo di restituzione di fondi per oltre 100 milioni di euro. (ANSA).