Danneggiamento al Teatro Italico di Pietrabbondante, il caso finisce in Procura.
L’esposto è stato presentato dall’architetto venafrano Franco Valente che annuncia:
“Sto per costituire un comitato per la difesa del Teatro di Pietrabbondante. Non ci fermeremo finché non verranno eliminati questi sfregi a una delle opere più importanti della storia dell’architettura antica nel Bacino Mediterraneo”.
Di seguito la nota presentata in Procura.
Venafro 12 maggio 2016
Oggetto: Danneggiamento al Teatro Italico nell’area archeologica di Pietrabbondante
Al sig. Procuratore della Repubblica di Isernia
Il sottoscritto arch. Francesco Valente,
PREMESSO
che è componente del Consiglio Nazionale dell’ARCHEOCLUB d’ ITALIA;
che è componente del Consiglio Scientifico Nazionale dell’ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI;
che in data 24 aprile 2016 e di nuovo in data 12 maggio 2016 si è recato a visitare il Teatro Italico di Pietrabbondante che è considerato una delle testimonianze più importanti dell’architettura teatrale antica dell’intero Bacino Mediterraneo;
che il Teatro Italico di Pietrabbondante si trova in area archeologica sottoposta a tutti i vincoli di tutela dello Stato Italiano
CONSIDERATO
che in questi giorni sono state effettuate opere di danneggiamento del monumento mediante l’inserimento di protesi lapidee che costituiscono un’offesa al comune senso del pudore e alla sensibilità dei cultori di cose antiche;
che detto inserimento non risponde ad alcun criterio derivato dalla Carta del Restauro Italiana del 1931:
“Che siano conservati tutti gli elementi aventi un carattere d’arte o di storico ricordo a qualunque tempo appartengono senza che il desiderio dell’unità stilistica e del ritorno alla primitiva forma intervenga ad escludere a detrimento di altri…”
oppure dalla Carta di Venezia del 1964:
“La nozione di monumento storico comprende tanto la creazione architettonica isolata, quanto l’ambiente urbano e paesistico che costituisca la testimonianza di una civiltà particolare, di una evoluzione significativa o di un avvenimento storico. Questa nozione si applica non solo alle grandi opere ma anche alle opere modeste che con il tempo abbiano acquisito un significato culturale.”
che l’inserimento è avvenuto con la predisposizione di un cantiere privo delle necessarie segnalazioni dalle quali ricavare il nome del progettista, dell’impresa, del direttore dei lavori, della fonte del finanziamento nonché gli estremi delle autorizzazioni;
che in particolare il sottoscritto ha interpellato il personale della Soprintendenza addetto alla sorveglianza che non ha saputo dare alcuna informazione circa i responsabili dello sfregio
CHIEDE
che venga posto sotto sequestro il cantiere in atto nell’area archeologica del Teatro Italico di Pietrabbondante previa confisca dei beni danneggiati e l’ordine di rimessa in pristino;
che si accerti se le opere sono state precedute da un progetto, se tale progetto sia stato regolarmente firmato da un architetto che abbia superato l’abilitazione all’esercizio della professione;
che si accerti se il progetto ha ricevuto tutte le approvazioni previste dalla legge;
che si proceda nei confronti del responsabile archeologico dell’area di Pietrabbondante e per esso del Soprintendente Archeologico del Molise nonché del direttore dei lavori e del suo Ufficio per accertare se il suo comportamento rientri tra quelli di cui all’art. 733 del Codice Penale (Chiunque distrugge, deteriora o comunque danneggia un monumento o un’altra cosa propria di cui gli sia noto il rilevante pregio, è punito, se dal fatto deriva un nocumento al patrimonio archeologico, storico, o artistico nazionale, con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda non inferiore a duemila sessanta cinque euro. Può essere ordinata la confisca della cosa deteriorata o comunque danneggiata).
che nei confronti di coloro che hanno compiuto il danneggiamento vengano applicate le pene previste dall’art. 733 del Codice Penale o le pene che il PM riterrà di configurare.
Nella qualità di Componente del Consiglio Nazionale dell’ARCHEOCLUB d’ITALIA chiede di essere interrogato come persona informata dei fatti e di essere informato in caso di richiesta di Archiviazione.
Con riserva di chiedere la costituzione di parte civile da parte dell’Archeoclub d’Italia nel corso delle indagini;
Con riserva di nominare un proprio legale chiede la punizione dei colpevoli.
Arch. Francesco Valente