CAROVILLI – Le bandiere colorate dell’Arcigay zittiscono le campane a morto di Carovilli.
Questa mattina in paese la manifestazione in difesa dei diritti della comunità Lgbt.
Le campane di Carovilli oggi suonavano a festa per la solennità della Pentecoste, proprio mentre una manifestazione, pacifica, colorata e altrettanto festosa, affollava la piazza e le strade del paese.
Buona parte della comunità locale, insieme ai rappresentanti dell’Arcigay di Isernia e Campobasso, ha dato vita infatti ad una festa in piazza in difesa dei diritti degli omosessuali e in favore delle unioni civili. Una sorta di replica alle campane a morto fatte risuonare lugubri dal parroco don Mario Fangio in occasione dell’approvazione della legge sulle unioni civili, nei giorni scorsi.
“Siamo stati contattati da alcuni cittadini di Carovilli e abbiamo aderito molto volentieri a questa manifestazione civile, colorata e festosa”, spiega Pierluca Visco, presidente dell’Arcigay Molise.
“Un grosso successo, – aggiunge la giornalista (qui a destra in foto, ndr) Viviana Pizzi, componente del direttivo Arcigay, prsente alla manifestazione – grazie alla massiccia patecipazione della comunità locale. Una manifestazione pacifica e civile che non è stata contro qualcuno, ma a favore dei diritti degli omosessuali, dell’intera comunità Lgbt (lesbian, gay, bisexual and transgender), senza distinzioni. Il senso della manifestazione è stato questo: non la devi pensare per forza come noi, ma vogliamo far capire a tutti che un altro amore è possibile, tra due uomini, tra due donne, tra due anime che si incontrano e si innamorano”.
Nessun commento e nessun messaggio, invece, all’indirizzo del parroco, proprio per non alimentare polemiche. Forse solo il manifestino con la frase di Papa Francesco: “Chi sono io per giudicare?”.
Francesco Bottone
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