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  • Caso Moro, Enrico Marinelli: “Ho già parlato con la commissione d’inchiesta”

    AGNONE – Enrico Marinelli diventa un testimone per il caso Moro. E’ già stato ascoltato dai magistrati della commissione d’inchiesta che hanno riaperto l’inchiesta sull’allora leader politico ucciso dalle Brigate Rosse. Lo ha affermato lo stesso 84enne ed ex prefetto addetto alla sorveglianza di Papa Giovanni Paolo II in Vaticano nel corso di un incontro avuto ad Agnone alla vigilia della tornata elettorale.

    “All’epoca dei fatti – ha raccontato Marinelli – dirigevo il Commissariato di Montemario a Roma e Moro, che abitava li vicino, quotidianamente passava a piedi sotto il mio ufficio al punto che pensai con molta discrezione di farlo seguire da una pattuglia dei miei uomini fino al limite della mia circoscrizione. Poi un giorno, dall’”alto”, mi vietarono di continuare con quella sorta di scorta. Sono già stato ascoltato un mese fa dal magistrato. La settimana prossima ho un nuovo incontro dove racconterò cose che reputo inedite ed anche mie supposizioni sul caso Moro. Non nascondo – ha concluso Marinelli davanti ad un uditorio affollato – che negli “anni di piombo” ho avuto paura anch’io. Restare vittima di qualche attentato”.

    Quelli del rapimento Moro restano i 55 giorni più misteriosi dell’intera storia dell’Italia repubblicana. Ancora oggi, a distanza di più di vent’anni, soltanto rievocare il caso Moro vuol dire addentrarsi in un dedalo di interrogativi pare per alcuni versi ancora irrisolti. Via Fani e la strage dei cinque uomini della scorta. Il rapimento il 16 marzo 1978 alla vigilia del voto parlamentare che, per la prima volta dal 1947, sancisce l’ingresso del partito comunista nella maggioranza di governo. Uomo politico di primo piano. Una orrenda fine. Fu ritrovato cadavere nel portabagagli di una Renault 4 dopo che  il 9 maggio 1978 Mario Moretti, capo dell’organizzazione estremista lo uccise, “eseguendo la sentenza”, così come scritto nell’ultimo comunicato delle BR. Un colpo di pistola con il silenziatore. Ma oggi, quel silenziatore, fa ancora rumore ed Enrico Marinelli evidentemente lo sa bene.

    Vittorio Labanca 

     

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