Calendario venatorio: cacciatori in piazza a Pescara, ma c’è solo la Libera Caccia.
Le altre associazioni venatorio non hanno aderito alla protesta. Critico Campitelli: «Persa un’occasione per concretizzare quell’unione che tanti sbandierano ai quattro venti, ma solo a parole».
Ieri, a Pescara, i cacciatori sono scesi in piazza per manifestare contro la sospensione del calendario venatorio e il caos in cui si trova il comparto caccia in Abruzzo. Abbiamo chiesto un commento sulla manifestazione al presidente regionale della Libera Caccia, Antonio Campitelli.
«Poco più di 400 i partecipanti alla manifestazione di protesta che si è tenuta ieri a Pescara. Nonostante le altre associazioni venatorie non abbiano aderito (anzi, qualche sezione provinciale ha anche diramato un comunicato abbastanza ambiguo, con strane puntualizzazioni al nostro comunicato….quasi a volersi dissociare e a voler scoraggiare i propri iscritti alla partecipazione), la partecipazione è stata abbastanza variegata.
Molti dei cacciatori intervenuti, associati con le altre sigle, hanno dichiarato di non aver ricevuto nessuna comunicazione da parte delle proprie rappresentanze, ma di aver appreso la notizia su Facebook, o tramite il tam tam di messaggi degli ultimi giorni. Questo mi fa riflettere molto, perché significa che, nonostante abbiamo invitato tutti a partecipare alla manifestazione , evidentemente i rappresentanti regionali a cui ho inviato l’invito via mail, non hanno ritenuto opportuno informare gli organi periferici. Ad oggi, attendiamo ancora una risposta al nostro invito da parte di qualcuno.
Purtroppo si è persa un’altra occasione per concretizzare quell’unione che tanti sbandierano ai quattro venti, ma solo a parole.
Per essere uniti non c’è bisogno di strani acronimi (Fenaveri, ndr), ma serve solo unità d’intenti… e ieri abbiamo potuto constatare che quest’unità d’intenti ancora non c’è. Tuttavia mi preme ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, ed in particolare :
Un gruppo dell’Italcaccia di Pescara, che ha mostrato le uniche bandiere presenti oltre alle nostre.
Una delegazione del C. S. T. Abruzzo, ed il loro presidente Nicola Molino.
La sezione di Chieti della S.I.P.S. (Società Italiana Pro Segugio), nella cui delegazione erano presenti il presidente provinciale, il segretario ed altri consiglieri. L’associazione neo costituita “Pro Cinghiale Teate”, nuova associazione di cinghialai per la difesa della caccia in battuta, pronta anch’essa a lottare per far modificare il regolamento regionale per la caccia al cinghiale. Il presidente del COSPA Abruzzo, Dino Rossi, rappresentante dell’unica associazione agricola che ha aderito alla manifestazione. Se è vero che i danni da fauna selvatica sono divenuti una vera e propria piaga per l’agricoltura, è anche vero che non riusciamo a capire il perché della totale assenza di risposta da parte delle associazioni agricole maggioritarie.
Ringrazio il presidente dell’associazione micologica tartufai abruzzesi, Gabriele Caporale. E tutti, tutti, tutti i cacciatori che hanno avuto il coraggio e l’orgoglio di difendere la propria passione. A tutti gli altri, non possiamo che dire… alla prossima. Perché sappiamo bene che se la situazione della caccia in Abruzzo non cambia, a breve dovremo rivederci di nuovo in piazza».