Selvaggina per promuovere il territorio, mentre in Abruzzo siamo ancora all’emergenza cinghiali.
Nelle regioni del Centro e Nord Italia la fauna selvatica è considerata come una risorsa inesauribile che crea ricchezza e posti di lavoro. Noi, nonostante le chiacchiere dell’assessore regionale Dino Pepe, siamo ancora all’età della pietra e consideriamo la massiccia presenza di cinghiali sul territorio, cibo di alta qualità che cammina, come un problema, come un’emergenza addirittura.
Non c’è bisogno di girare l’Italia in lungo e in largo, ma basta aprire una pagina Facebook per fare l’incredibile scoperta: fuori dall’Abruzzo e dal Molise la selvaggina non è affatto un problema, ma una risorsa, soprattutto quella nobile e quindi gli ungulati.
La promozione del territorio attraverso la valorizzazione della selvaggina. E’ il titolo del convegno in programma per il prossimo 28 novembre presso la “La Faggiola” – Loc. Gariga n.8, a Podenzano in provincia di Piacenza. Ed è solo un esempio di quello che fanno altrove con la selvaggina. Al congegno si parlerà dell’importanza di costruire una filiera della carne di selvaggina, di caccia in Italia e in Europa a confronto, di “Protezione della natura e gestione faunistica: nuove proposte” relatore l’abruzzese Giacomo Nicolucci, Università di Urbino, del mercato della fauna selvatica con l’esempio di Bologna, di filiera della selvaggina e valorizzazione territoriale e degli aspetti nutrizionali e sicurezza alimentare delle carni di selvaggina, per chiudere con “La selvaggina: una risorsa ricercata e apprezzata dai grandi cuochi”.
E noi siamo ancora fermi all’ennesimo tavolo tecnico in Regione Abruzzo per decidere come affrontare l’emergenza cinghiali.
Il cinghiale non è un problema, è cibo. Quando l’assessore Dino Pepe lo capirà sarà troppo tardi.
A proposito, che fine ha fatto la legge sulla filiera delle carni selvatiche annunciata più volte dallo stesso assessore?
Francesco Bottone
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