Il 53° anniversario della nascita della inutile Regione Molise è stato celebrato questa mattina, con tutti gli onori del caso e ovviamente a spese dei contribuenti, alla presenza dei consiglieri regionali attuali, degli ex consiglieri, dei molisani nel mondo grazie ad una diretta streaming.
Una Regione piccolissima, inutile, impotente, che però mangia risorse, denaro pubblico, come e spesso più di quelle grandi, per consentire ad un manipolo di privilegiati di fregiarsi del titolo altisonante di “consigliere regionale”.
La casta che celebra se stessa, ma con i soldi dei contribuenti.
Indennità di carica vergognose, rimborsi spese che spesso finiscono all’attenzione delle Procure, alla faccia dei molisani che stentano, ai quali vengono progressivamente sottratti anche i servizi essenziali, come quelli sanitari. Chiudono gli ospedali, chiudono le scuole, le strade sono ormai ridotte a mulattiere, le mense Caritas sono sempre più affollate e questi signori in giacca e cravatta continuano a giocare a fare gli statisti, i grandi politici.
Un inutile e costoso carrozzone che andrebbe immediatamente chiuso e annesso magari all’Abruzzo. E stiamo parlando solo delle istituzioni, del Consiglio regionale, della giunta, del presidente, il cosiddetto “governatore”, non certo della identità molisana, quella sì ben marcata, ma che è appannaggio dei cittadini, dei molisani, del popolo del Molise che esiste e resiste, non certo di quei pavoni che affollano le aule del Consiglio regionale e scaldano quelle ben remunerate poltrone.
Già perché un molisano potrebbe essere fiero della sua “molisanità”, della sua identità storica e culturale, anche senza regalare dieci, dodici o quindicimila euro al mese a quattro sedicenti politici e amministratori.
Un po’ di pudore?
Francesco Bottone
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