Per rendere più rapido, affidabile e tracciabile l’accertamento dell’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti, psicotrope o alcoliche da parte di persone coinvolte in incidenti stradali, sul lavoro o di altra natura, la Asl Lanciano Vasto Chieti ha integrato la procedura interna sulla cosiddetta “catena di custodia” dei campioni biologici sottoposti ad analisi.
Il nuovo documento è frutto di una stretta collaborazione con la Prefettura e la Procura della Repubblica di Chieti, anche alla luce della nuova normativa che ha introdotto i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali.
L’iniziativa, esaminata già nel corso di un primo incontro tenutosi lo scorso 8 agosto, è stata presentata venerdì scorso in occasione di una riunione presieduta dal Prefetto, Antonio Corona, alla quale hanno preso parte rappresentanti delle Forze dell’Ordine, dalla Polizia Stradale e della Asl.
Il Prefetto ha accolto con molto favore l’iniziativa illustrata dalla Asl, su proposta della Polizia Stradale, che prevede un articolato sistema di accertamenti sanitari ed è estremamente importante per le Forze di Polizia, costituendo un utile strumento di contrasto ai reati commessi, in particolare, nell’ambito della circolazione stradale.
Tra le novità, nel caso in cui l’esaminando neghi il suo consenso all’accertamento clinico tossicologico, la Polizia Giudiziaria procede direttamente a nominare il personale sanitario (medico o infermieristico) quale ausiliario di Polizia Giudiziaria ai fini dell’effettuazione del prelievo coattivo.
La procedura codifica, tra l’altro, in maniera puntuale le modalità di conservazione dei campioni biologici per eventuali esami di “secondo livello” per la conferma dei risultati già ottenuti.
Alcol e droga, protocollo d’intesa tra Prefettura e Asl: via libera ai prelievi coattivi
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