«Ho tentato in ogni modo di far prorogare la caccia, ma non è stato possibile. Non esistono precedenti in Italia di prolungamenti al mese di febbraio senza aver prima attivato metodi di selezione. Al di fuori di quanto previsto dalla legge 157/92 e della 19/93, (come in questo caso specifico) non si può non tener conto del parere dell’Ispra e, pertanto, chiedendo la proroga, esporremmo la Regione Molise ad un illecito sanzionabile sia dallo Stato nazionale che dall’Unione Europea (contestualmente siamo stati appena denunciati dal WWF per aver prorogato la beccaccia fino alla fine di gennaio)».
Così il consigliere regionale delegato alla Caccia, Cristiano Di Pietro, rivolto ai tanti cacciatori molisani in attesa di una proroga della stagione venatoria, anche limitatamente alla specie cinghiale.
«Le procedure burocratiche, per certi versi, sono estenuanti e vi assicuro che tutti noi ne subiamo le conseguenze; – continua Di Pietro – purtroppo, però, per fare le cose nel modo giusto è necessario seguire l’iter di riferimento. Vi assicuro che tutte le opzioni possibili sono state vagliate sia dalla struttura che dall’avvocatura. E’ mia intenzione darvi sempre più ascolto anche se, purtroppo, le normative non sempre lo consentono con tempi e procedure rapide come vorremmo. Verosimilmente la settimana prossima sarà inviata all’Ispra la richiesta per l’autorizzazione alla caccia di selezione».