AGNONE – La sveglia alle 3,30, le difficoltà e i tempi di percorrenza su arterie da Terzo mondo, le otto ore di lavoro sulla catena di montaggio, gli stipendi, i contratti interinali, i sogni, le speranze di chi si ostina a fare il pendolare per amore della propria terra.
à Il mondo sommerso dei metalmeccanici altomolisani (almeno 130 tute blu) che quotidianamente raggiungono le fabbriche della Val di Sangro, sotto la lente d’ingrandimento de l’Eco online.
Diverse le testimonianze ascoltate. Partiamo con quella di Germano Masciotra, sindacalista Fismic, e da 25 anni dipendete della Sevel, la più grande azienda della Val di Sangro che produce veicoli commerciali e conta oltre seimila operai. (nel prossimo numero cartaceo, l’Eco dedicherà un ampio reportage agli operai altomolisani che lavorano nelle fabbriche della Val di Sangro)
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